ARENA E LA PROTESTA DEI TAXI “REGOLE PER LE PIATTAFORME”

Verona Sciopero dei tassisti in piazza Bra foto Sartori - Sciopero dei tassisti in piazza Bra - fotografo: Sartori

“Il principio della concorrenza è sacrosanto, quanto sta avvenendo nel settore del trasporto delle persone è gravissimo”. Va giù duro Paolo Arena, presidente di Confcommercio Vero­na, intervenendo sulla protesta di oggi di tassisti e Ncc, seguita al fallimento delle trattative al ministero dei trasporti ieri sera a Roma. “Le piattaforme telematiche – spiega – devono essere un mezzo attraverso cui sviluppare l’attività, non il soggetto della “prestazione di trasporto” e vanno urgentemente normate, altrimenti il mercato finirà in mano a realtà estere, tagliando fuori le imprese locali, cancellando il concetto di territorialità, alimentando la fuoriuscita di capitali dal Paese. Vogliamo fare come nel turismo, dove tutto ormai è in mano a portali stranieri, con evidenti ripercussioni sulla concorrenza, sul gettito, sulla sicurezza degli utenti?”. “Il cliente deve assolutamente rimanere al soggetto che offre il servizio – aggiunge Arena – non è tollerabile la continua elusione e fuga di capitali all’estero. E’ una battaglia fondamentale per le nostre imprese, in balia di un avversario invisibile che toglie lavoro e ricchezza anche nel Veronese”. Altro fronte caldo è quello del car pooling, all’esame del Parla­mento, che oltre a incidere sul mercato può avere ripercussioni pesanti sul fronte della sicurezza. “L’imprenditore deve essere qualificato, l’improvvisazione sta uccidendo il mercato”, aggiunge Arena. “In questo momento – aggiunge Mirco Grigolato dell’Unione radio taxi Verona – siamo spiazzati perché le piattaforme tecnologiche non sono soggette a controlli mentre noi dobbiamo seguire regolamenti statali, leggi regionali, tariffari, controlli del turno. Una disparità enorme e inaccettabile. Nel momento in cui un soggetto che fa il mio lavoro non è soggetto alle stesse norme, può applicare tariffe diverse dalle mie. Con effetti disastrosi sul tessuto economico e sociale: così si rischia di far sparire l’imprenditoria locale che fa lavorare le persone sul territorio”.