Carlo Scarpa in mostra a Castelvecchio Vetri e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private accostati a 52 disegni realizzati per le vetrerie negli anni tra il 1925 e il 1931 dal grande artista veneziano

Apre al pubblico, nella sala Boggian al Museo di Cas­telvecchio, la mostra ‘Carlo Scarpa. Vetri e Disegni. 1925-1931’, appuntamento autunnale dei Musei Civici di Verona. Dedicata al celebre architetto veneziano e alla produzione della vetreria M.V.M. Cappellin & C., l’esposizione sarà visitabile fino al 29 marzo 2021. In mostra 69 vetri provenienti da collezioni pubbliche e private, accostati a 52 disegni realizzati per la vetreria negli anni tra il 1925 e il 1931 e corredati da una selezione di 23 fotografie d’epoca. Tutte opere degli anni giovanili dell’architetto, in esposizione proprio all’interno di Castelvecchio che, ancora oggi, rappresenta uno dei suoi magistrali esempi di restauro e allestimento mu­seo­grafico – (immagini opere in mostra). Un’espo­sizione coinvolgente, che nasce della collaborazione tra il Comune di Verona con Le Stanze Del Vetro e Pentagram Stiftung ed è a cura di Marino Barovier, tra i più reputati esperti dell’arte vetraria muranese, insieme ad Alba Di Lieto e Ketty Bertolaso della Direzione dei Civici Musei del Comune di Verona. La mostra è stata presentata in Municipio, dall’assessore alla Cultura Fran­cesca Briani insieme alla direttrice dei Musei Civici Veronesi Francesca Rossi e ai curatori Marino Barovier e Alba Di Lieto. Presente in mostra anche il figlio dell’artista, Tobia Scarpa. L’es­plorazione proposta in mostra, che presenta gli esordi “dell’irregolare” e “abilissimo” Carlo Scarpa, costituisce un ritorno alle origini, una raro confronto tra la creazione finale, in questo caso la selezione dei vetri esposti, i disegni originali e la documentazione fotografica d’epoca. Negli ultimi anni altre due mostre sono testimonianza del costante interesse per l’attività artistica legata al vetro, Vinicio Vianello: il design del Vetro (2007) e Giorgio Vigna. Stati Naturali (2013). In quest’ultima esposizione l’artista ha saputo creare un intenso e serrato dialogo tra le proprie opere, l’arte antica e l’architettura del celebre complesso museale scarpiano.