Catullo, la Lega suona la sveglia a Save Bertucco e Bozza: “Da tempo sosteniamo che così non è più possibile andare avanti”

“Impensabile uscire dalla crisi del settore aereo con un amministratore delegato part-time e con un ufficio commerciale non basato sul territorio: Save inizi a pensare al rilancio del Catullo a partire dalle figure operative”.
Così Paolo Borchia, eurodeputato della Lega e membro della Commissione trasporti a Bruxelles, a margine di una conferenza stampa, tenutasi alla presenza dell’on. Vito Comencini, del commissario provinciale Nicolò Zavarise e dei consiglieri Zelger e Grassi: “Territorio, imprenditori e operatori del turismo sono allarmati: i numeri dicono che il Catullo non funziona. Al momento c’è poca chiarezza sulla programmazione della stagione estiva e ritengo che lo scalo faticherà a rimanere attrattivo per le compagnie che hanno base sul Catullo: stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro”.”Serve un immediato cambio di rotta da parte del socio privato – conclude Borchia – ed è necessario tornare a dialogare, dal punto di vista commerciale, con tutta la catchment area del Catullo, un bacino che vale almeno il 12% del pil nazionale”In settimana è previsto l’inizio delle audizioni dedicate all’aeroporto da parte della commissione consiliare sulle partecipate del Comune di Verona”,

All’intervento della Lega fanno eco Michele Bertucco, Verona e Sinistra in Comune. “Per essere un partito in maggioranza in tutti i principali enti pubblici che controllano lo scalo scaligero (Comune di Verona, Provincia di Verona, Provincia di Trento) e nella stessa società Catullo (dove troviamo il redivivo Bricolo nel cda), il balbettio a cui abbiamo assistito nella conferenza stampa della Lega risulta davvero incomprensibile ed inaccettabile. Più che una conferenza stampa di proposte, quella di Comencini e compagni è stata una conferenza stampa di scuse. Dopo le intemperanze dei mesi scorsi, quando sbraitavano a destra e a manca, hanno dovuto dimostrare a qualcuno di essere tornati a posizioni più concilianti, commenta Bertucco.

Ed eccoci a Bozza (Forza Italia). “Più che un muro contro muro improduttivo contro Save, che finanziariamente ha rimesso in piedi un Catullo che stava fallendo, serve un cambio di passo dei soci pubblici, in primis quelli veronesi; quindi l’attuazione del piano di sviluppo che preveda investimenti corposi e possa così rafforzare la compagine pubblica veronese nella governance dell’aeroporto”.
“In questi tre anni e mezzo si è perso tempo – sottolinea Bozza – e si è preferito temporeggiare con continue proroghe dei patti parasociali, rimandando ogni volta il tema dirimente degli investimenti, cioè di chi mette i soldi per rilanciare lo scalo veronese. In particolare il Comune con il Sindaco Sboarina si è distinto per immobilismo: ha indicato un falso nemico come Save per costruirsi l’alibi perfetto, nel frattempo è mancato al suo dovere, cioè creare una cabina di regia tra i soci pubblici per rafforzare Verona all’interno della governance del Catullo”.