CIVATI ATTACCA IL RETTORE “IN UN PAESE CIVILE SI DIMETTE” Prima del sit-in di protesta per la retromarcia, Sartor ha incontrato i manifestanti. “L’incontro sarà riprogrammato”

ANon si placa la polemica per la sospensione della giornata di studio “LGBTI: richiedenti asilo orientamento sessuale e identità di genere” decretata dal rettore Nicola Sartor. In via dell’Artigliere, davanti alla facoltà di giurisprudenza dove il 25 maggio si sarebbe dovuto tenere un convegno, organizzata dal Dipartimento di Scienze Umane e dal Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università di Verona, con la partecipazione del Centro di Studi Politici Hannah Arendt e il Centro di ricerca PoliTeSse, in collaborazione con lo Sportello Migranti LGBT e Arcigay Pianeta Milk di Verona, si è svolto infatti un sit-in di protesta. “Evidentemente le intimidazioni arrivate da gruppi dell’estrema destra hanno avuto l’esito sperato”, dichiara Laura Pesce presidente del Circolo Arcigay veronese. La nota del Magnifico Rettore Nicola Sartor -ha aggiunto- appare un goffo tentativo…L’istituzione accademica che dovrebbe diffondere oltre alla conoscenza i valori universali della democrazia e dell’accoglienza, è stata invece piegata dall’oscurantismo da tempo imperante in questa città, cosa che lascia tutte e tutti amareggiati ed indignati” conclude Pesce. Così, per cercare di correre ai ripari, prima dell’inizio della manifestazione di protesta per la sospensione della giornata di studio sulle migrazioni LGBTI, il rettore Nicola Sartor e il prorettore Antonio Lupo hanno ricevuto, a Palazzo Giuliari, Gabriele Piazzoni Segretario Nazionale Arcigay e Laura Pesce presidentessa Arcigay Verona in rappresentanza dei manifestanti. Il rettore, si legge nell’ennesima nota stringata. ha ribadito le ragioni della sospensione della giornata di studio, assicurando che il convegno sarà riprogrammato. Ma contro il rettore è arrivata la bordata dell’ex deputato e fondatore di Possibile, Pippo Civati. “ In un Paese civile”, ha detto, “il rettore rassegnerebbe le dimissioni: incapace di tutelare l’autonomia dell’università, il professore in questione definisce nella sua nota migrazioni e omosessualità ‘temi eticamente e politicamente controversi’: non è ammissibile che ci si esprima in questi termini, facendo eco proprio alle peggiori ‘strumentalizzazioni’ dell’estrema destra”.