Così San Martino s’illumina di viola Fibromialgia e patologie dell’intestino: “Accendiamo la luce su un mondo che soffre”

Oggi e mercoledì prossimo la sede Comunale di Piazza del Popolo a San Martino Buon Albergo si illuminerà di viola. L’amministrazione comunale infatti ha deciso di supportare le iniziative in programma per le giornate mondiali delle malattie invisibili, come la Fibromialgia e le Malattie infiammatorie croniche intestinali. Un gesto significativo per fare luce sulle condizioni dei pazienti che soffrono di queste patologie spesso trascurate dal sistema sanitario, e che la pandemia di Covid-19 ha contribuito ad aggravare ulteriormente. Un’azione di sensibilizzazione verso l’opinione pubblica per portare attenzione sulla prevenzione e sulla ricerca a supporto di malati, famigliari e associazioni ogni giorno in prima linea.
“Come Amministrazione comunale abbiamo deciso di aderire alle iniziative in programma per la Giornata mondiale della Fibromialgia e per la Giornata mondiale di sensibilizzazione alle Malattie infiammatorie croniche intestinali. Accendiamo la luce sulle malattie invisibili: la facciata del nostro comune di colora di viola per sensibilizzare la società su malattie spesso sottovalutate e scarsamente considerate. Si tratta di un piccolo gesto ma dal grande valore simbolico, perché illuminare i nostri edifici ci permette di attirare l’attenzione su patologie di cui poco si parla ma che necessitano di ricerca scientifica costante, per migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono” spiega Franco De Santi, Sindaco di San Martino Buon Albergo.
Sono oltre 3 milioni le persone che in Italia sono affette da Fibromialgia – 9 su 10 sono donne – e più di 200 mila quelle che soffrono di infiammazioni croniche dell’intestino. “Si tratta di patologie invalidanti, ma non considerate tali: per questo motivo vogliamo sensibilizzare la Regione Veneto affinché le riconosca come croniche e invalidanti, così da ottenere un codice d’identificazione che permetta ai malati di ottenere le giuste esenzioni e di rientrare negli studi epidemiologici. Spesso, infatti, le cure non sono adeguate e la difficoltà di diagnosi dà il via ad un percorso molto costoso. Noi abbiamo scelto di supportare malati, famiglie e associazioni con questo piccolo gesto di sensibilizzazione, con la speranza che altri comuni seguano il nostro esempio” conclude l’Assessore alla Cultura, Istruzione e Politiche giovanili, Caterina Compri (nella foto)