“DEUTSCHE BANK FU OSTILE CON L’ITALIA” Il senatore Mucchetti ha ricordato che nel 2011 vendette titoli di Stato “senza che da noi nessuno se ne preoccupasse”. Accordo con la Cina

“Noi pensiamo che tutto il mondo sia in crisi ma noi europei dobbiamo prendere atto che siamo gli unici che non cresciamo. L’Europa deve fare un salto verso l’unità vera perché avendone creato le condizioni con l’euro e con l’Ue a 28 o si procede o diventa una camicia di forza esplosiva”. Lo ha detto, al 5° Forum Eurasiatico di Verona, l’ad e dg di Leonardo-Finmeccanica, Mauro Moretti. L’Euro comune senza ammortizzatori politici crea disuguaglianze – ha proseguito – tra chi è partito in posizione forte e chi invece per pagare debiti e interessi non può più finanziare la ricerca e lo sviluppo. L’euro comune è senza difese: se negli Usa fallisce la California, la Confederazione aiuta il Paese, non lo espelle”. E di monete e di banche aveva parlato il giorno prima il presidente della 10^ Commissione del Senato, Massimo Mucchetti. “Era evidente da tempo”, ha detto, “che su Deutsche Bank ci fosse del ‘marcio in Dani­marca’ ora questo marcio è venuto fuori. Adesso vediamo se la Vigilanza unica europea sarà arcigna con la banca tedesca così come lo è stata con altre, come Monte dei Paschi di Siena, Popolare di Vicenza ed Etruria.Speriamo comunque – ha aggiunto – che questa vicenda aiuti a rivedere le regole, che oggi sono pro-cicliche e non anticicliche. Ricordo come Deutsche Bank, che da tanti anni non è più legata all’economia reale ma agli investimenti, nel 2011 abbia venduto titoli di Stato italiani senza che da noi nessuno se ne preoccupasse. Un atto di aperta ostilità nei confronti dell’Italia; di lì a poco lo spread impazzì”.

L’Associazione Conoscere Eurasia ha firmato ieri un accordo con la International Technology Transfer Network (Ittn), organizzazione guidata dalla Beijing Municipal Science & Technology Commission ed ente emanazione del ministero per la Scienza e la Tecnologia cinese (MOST) che promuove il trasferimento tecnologico internazionale. La partnership, stipulata nel corso del 5° Forum Eurasiatico di Verona, coinvolgerà imprese italiane, cinesi e russe nella cooperazione per la creazione di una piattaforma di networking, con l’obiettivo di attirare investimenti. Diversi gli ambiti coinvolti: tecnologie alimentari, meccanica, energie rinnovabili, tecnologie ambiente e salute e benessere. “Siamo particolarmente soddisfatti di aver, dopo 3 anni, portato a termine questo accordo – ha detto il presidente dell’Associazione Conoscere Eurasia e di Banca intesa Russia, Antonio Fallico, “è un riconoscimento da parte cinese nei confronti del Forum Eurasiatico di Verona e del Forum economico internazionale di San Pietroburgo come eventi-leva per lo sviluppo di nuove forme di collaborazione”. Ad oggi l’Ittn ha favorito partnership a lungo termine con più di 200 organizzazioni di trasferimento tecnologico internazionali in 15 Paesi. Le oltre 600 aziende che hanno partecipato  a questo Forum, che rappresentano una quota considerevole dell’interscambio complessivo tra l’Italia e l’Unione Eurasiatica, sono il segnale e l’esempio che i protagonisti della comunità economica italiana, russa ed eurasiatica intendono abbattere le barriere frapposte dagli schieramenti geopolitici e dagli interessi di parte. E Verona resta un crocevia determinante su questo impegnativo terreno. Anche se all’orizzonte restano sempre nubi oscure.                 U. C.