E Zaia rompe gli indugi: “In campo”. Nel Veneto riaprono (finalmente) tutti i centri sportivi D'accordo anche il ministro Spadafora: "Assurdo non riaprire agli sport di contatto"

E alla fine, Zaia dixit. “Via libera agli sport di contatto”. Il overnatore non ha perso l’occasione per segnare un altro punto a suo favore, dopo l’incredibile decisione del Comitato Tecnico Scientifico, che l’altro giorno aveva detto ancora NO, alla riapertura. Suscitando ovviamente la ribellione di tutte le piccole società amatoriali, ma anche dei centri sportivi, costretti a tener chiuso nonostante ormai, di chiuso non ci sia più niente.

Così, Zaia, venendo incontro, e forse anticipando, un bel po’ di proteste, ha deciso. “Siamo arrivati a quota 917.370 tamponi effettuati. Le persone in isolamento sono 738, mentre i positivi sono 19.262. I ricoverati sono 187, dei quali 11 in terapia intensiva. I dimessi sono 3.581. I deceduti in ospedale sono 1.427, che salgono a 2.007 considerati quelli extra-ospedale. Abbiamo firmato una nuova, importante ordinanza valida fino al 10 luglio. Per quanto riguarda il trasporto pubblico locale a terra, su rotaie e in acqua diamo la capienza da omologazione con obbligo di mascherina e igienizzazione delle mani a bordo. La stessa regola vale con taxi, bus turistici e noleggio con conducente. Tornano anche i giornali e le riviste in bar ed esercizi commerciali. Autorizziamo lo sport di contatto e di squadra, quindi calcio, calcio a 5, rugby e altro. Consentita l’apertura delle saune, non dei bagni turchi a meno che non lo si faccia da solo. Processioni religiose e rievocazioni storiche sono consentite, con l’obbligo di distanziamento di un metro per gli spettatori o di indossare le mascherine se questo distanziamento non è garantito. Riapriamo anche gli ippodromi».

Zaia ha dunque interpretato il pensiero delle centinaia di società, di Federazioni, di atleti che da giorni aspettavano questa notizia.
Del resto, lo stesso ministro Spadafora s’era dichiarato nettamente contrario alla decisione di non riaprire e aveva scritto una lettera al premier Conte. “Come si fa a giustificare un provvedimento del genere – aveva scritto Spadafora – quando ormai sono stati ammessi assembramenti di ogni tipo, dal calcio, alla movida, eccetera… E’ assurdo continuare a spiegare il no con motivazioni che non stanno in piedi e che anzi, obbligano molte società a sacrifici enormi. Lo sport deve tornare allanormalità”. E Zaia dixit…