ELEZIONI E SONDAGGI di Achille Ottaviani

Mai nella storia di Verona c’è stata una elezione amministrativa con i risultati più incerti. Dopo due elezioni con Flavio Tosi dato vincente secco, questa volta il ballottaggio è certo. E scoppia così la guerra dei sondaggi. Campagna elettorale è entrata nella sua fase calda con incontri, dibattiti in sale civiche, nei mercati, in sedi di associazioni e un po’ dovunque si è di fatto infiammata perchè l’esito del risultato non è sicuro per nessuno. I sondaggi veri o presunti, tengono banco. Molti di essi sono assai taroccati e rispecchiano il sogno di chi li sussurra. Forse la verità l’ha detta il sondaggista Masia. Verona è la più certa dei 25 capoluoghi di provincia che andranno al voto. Ecco allora che liste e candidati dovranno conquistarsi la fiducia dei cittadini casa per casa in una specie di battaglia di Stalin­grado per scovare il consenso in ogni parte della città, in centro, in periferie, ovunque sia possibile. E una parte del leone, se si andrà al ballottaggio, lo faranno sicuramente le liste minori. Il vero problema sarà comunque che chi vincerà dovrà fare i conti con un consiglio comunale composto da una maggioranza che potrebbe essere assai poco coesa. In parole povere, dopo la conquista di Palazzo Barbieri, la battaglia si sposterà dentro.