“Fede” e l’amia fatta in casa Il sindaco attacca la precedente amministrazione tosiana. I lavoratori approvano lo stop al project financing. Ma per l’ex assessore Toffali i conti esploderanno con inevitabili aumenti delle tariffe

Al grido manzoniano “il project financing non s’ha da fare!”, si è svolta l’affollatissima assemblea generale dei lavoratori di Amia, alla quale ha voluto partecipare personalemnte il sindaco Federico Sboarina. All’ordine del giorno la sospensione del project financing, la realizzazione di un percorso condiviso con tutte le Istituzioni competenti che porti ad un affidamento dei servizi in-house (in casa) ed il futuro della società e dei suoi circa 1000 lavoratori. Sul tema si sta consumando l’ennesimo scontro con l’ex sindaco Flavio Tosi, che proprio martedì aveva convocato una conferenza stampa con l’ex assessore alle Partecipate, l’avvocato Enrico Toffali, per sostenere che”se il Comune di Verona affiderà ad Amia il servizio in house, i suoi conti esploderanno con inevitabile aumento della tariffa e necessari interventi sull’organico”. Apriti cielo. “Abbiamo ereditato questa difficile situazione dalla precedente amministrazione”, ha detto senza peli sulla lingua Sboarina. Oltre alla stragrande maggioranza di tutti i dipendenti erano presenti numerosi rappresentanti delle Istituzioni: i consiglieri comunali Mauro Bonato (primo firmatario della mozione che impegna l’amministrazione comunale a bloccare e rivedere il project financing), Massimo Paci, Elisa La Paglia, Marco Zandomeneghi, Vito Comencini e il presidente del Consiglio comunale Ciro Maschio. Tutte le Rsu e le organizzazioni sindacali, lo ricordiamo, fortemente preoccupate dell’attuale situazione relativa al futuro dell’azienda e delle sorti dei dipendenti, avevano già proclamato nei giorni scorsi lo stato di agitazione in via precauzionale. “I segnali che provengono da Palazzo Barbieri”, hanno detto i rappresentanti sindacali, “sono incoraggianti e la votazione di 30 consiglieri comunali che la settimana scorsa hanno sposato lo stop al progetto e la relativa approvazione della mozione Bonato-Paci ne è la dimostrazione. Siamo quindi fiduciosi, il percorso sembra tracciato ed è quello che abbiamo sempre sostenuto a gran voce: stop alla gara e gestione con affidamento diretto in-house di tutti i servizi. Una soluzione che garantisce maggiore trasparenza ed efficienza nell’operato e nella gestione dell’azienda, tutelando contemporaneamente i dipendenti di Amia e Serit e le rispettive famiglie”.