Fondazione e incontinenza.

La musica è finita e gli amici se ne vanno? Si dice che il sindaco Federico Sboarina abbia la situazione sotto con­trollo in Fondazione Are­na, pe­­rò è chiaro che la so­nata che gli hanno dedicato i tre manager Gianfranco De Cesaris (direttore gene­rale), Andrea Delaini (direttore amministrativo) e Fran­cesca Tartarotti (direttore delle ri­sorse umane) avrà delle ri­percussioni. In che di­rezione lo vedremo. Gli in­contri di que­ste ore tra il sindaco e il sovrintendente Ce­cilia Ga­sdia (la quale secondo i tre dissidenti si limi­te­rebbe a im­partire la lezione senza a­scoltare la sua or­chestra) non ha sbrogliato la matassa. Il nervosismo e l’imbarazzo per lo sfogo pubblico dei tre dirigenti sta alimentando un clima di tensione che a Palazzo Bar­bieri, complici le frizioni col gruppo di Verona Domani ca­peggiato dal presidente del Consorzio Zai Matteo Ga­spa­rato e dal con­sigliere re­gio­nale Ste­fa­no Ca­­sali, ri­schia di ar­ro­ventare u­na co­da d’estate che fino a pochi gior­ni fa si pro­spet­tava più fre­­­sca e rilassante. Coi ca­sal-ga­spa­riani la frattura pareva essersi ri­com­porsi: Bruno Tacchella alla presidenza di Amia e altri uomini di Verona Do­mani nei consigli d’ammini­strazione del­le aziende chiamate al rinnovo del bo­ard. E in­vece que­st’­ul­tima o­pe­razione sembra es­sere sal­tata, e dun­que co­­me nel “gio­­co dell’oca” tutti sono tornati alla casella del via. Chi go­de per questa situazione, di certo, è l’ex sindaco Flavio To­si, il quale dalla sua pagina Fa­cebook scrive, sotto il titolo “Fon­dazione Arena, gh’è da pisarse dosso dal ridar”: «È una situazione ridicola e imbarazzante. Sbo­arina cuor di leone, per non scontentare nessuno, prima ha combinato un casino con la nomina dell’ottimo manager De Cesaris a subalterno della non manager Gasdia, stessa sorte subita dalla capace Francesca Tartarottia (Tartarotti, ndr). Que­sto peraltro è uno dei motivi che ha portato alle dimissioni il rappresentante degli industriali Mi­chele Bauli, persona seria. Poi» continua Tosi «sempre Sboarina ha fatto scrivere la lettera ai tre dirigenti, l’ha passata ai media e poi ha finto di non saperne nulla. E ora come atto finale mette in croce la stessa Gasdia, che solo pochi mesi fa con tanto di annunci trionfali era la sua fidatissima (non) manager che avrebbe rilanciato la Fon­dazione. Quanta codardia e man­canza di coraggio!» attacca l’ex sindaco. «Sbo­arina dovrebbe ammettere di aver sbagliato a nominare una che non ha esperienza manageriale come la Gasdia e mandarla a casa senza sotterfugi o giochetti tipici di chi non sa decidere. Invece ci troviamo di fronte a una sceneggiata patetica». Anche Zeno Pescarin, segretario di Ama Verona, va giù duro: «E’ una vicenda molto preoccupante. Non c’è pace in Fon­dazione A­rena. Scioperi a ripetizione, dissidi, problemi economici irrisolti. Chie­diamo che il sindaco riferisca in aula l’esito dell’incontro tra le parti e proponga una soluzione. Se serve anche cambiando sovrintendente».