GRIGOLINI: “NO ALLO STATO DI POLIZIA SANITARIA, SÌ AL DIALOGO”

Il Popolo della Famiglia pur condividendo l’esigenza di arrivare ad una vaccinazione obbligatoria per garantire la salute dei cittadini, soprattutto dei più piccoli, contesta le modalità del nuovo decreto legge del governo. «La vaccinazione – ha dichiarato Filippo Grigolini, farmacista, candidato sindaco di Verona per il Pdf – come condizione per es­se­re iscritti a scuola, pena le sanzioni pecuniarie previste per i genitori che si rifiutano di ade­rire e la radiazione dall’albo dei medici per quei professionisti che non accettano, è un’imposizione che lede i diritti dell’uomo al dissenso e si frappone in modo coercitivo al dovere delle famiglie di essere centrali nelle scelte che riguardano i loro figli. Quali sono i veri interessi di questa imposizione?». Grigolini ritiene inoltre, che «se da una parte si vuole lo Stato al minimo per quanto riguarda l’economia, lo si pretende al massimo sui temi etici e sulla salute: Stato “pappone”, perché dovrebbe legalizzare la prostituzione; Sta­to spacciatore, perché do­vrebbe gestire la liberalizzazione delle droghe leggere; Stato assassino, perché dovrebbe garantire il dovere di morire (eutanasia), e imporsi sul diritto a nascere (aborto). E adesso anche Stato di polizia sanitaria che vincola l’accesso alla scuola alle vaccinazioni. Senza contare che poi – ha concluso Grigolini – una volta passato il metodo, chi ci tutelerà da eventuali vaccinazioni a 360 gradi?