“I Netanyahu”, capolavoro Un’opera controversa che vale a Joshua Cohen il premio Pulitzer

“I Netanyahu” di Joshua Cohen (2021, Codice Edizioni. Traduzione dall’inglese di Claudia Durastanti)

La storia di ogni popolo è anche la storia della sua pazzia, e più la scienza diventa una religione, più la eligione deve fare finta di essere una scienza, alla disperata ricerca di spiegazioni logiche.
Ruben Blum, che Joshua Cohen tratteggia ispirandosi alla figura del grande critico letterario Harold Bloom, è uno storico del Corbin College, Stato di New York. È il freddo inverno del 1959 quando gli viene assegnato l’incarico di guidare e accompagnare per qualche giorno, uno studioso israeliano che il college sta valutando di assumere.
La vita del Professor Blum , della moglie Edith e della figlia Judith viene così inaspettatamente stravolta dall’irruenza di Ben Zion Netanyahu, esponente del sionismo revisionista, di sua moglia Tzipa e dei loro tre figli, tra i quali c’è colui che passerà alla storia come Bibi Netanyahu.
E sebbene quel cognome, “ancora a una generazione di distanza dalla sua infamia” non significhi nulla di particolare per Blum, l’incontro con quella famiglia sconvolgerà la sua esistenza, obbligandolo a prendere contatto con le sue radici ebraiche, con i suoi tentativi di neutralizzarle, in una ricerca ossessiva di una “normalità” identificata con la piena
integrazione.
Liberamente ispirato ad una storia vera , raccontata all’autore dallo stesso Harold Bloom, questo romanzo, che si divora sin dalle prime righe, si rivela essere una commedia dissacrante, una conferenza accademica, una lezione di storia e una riflessione profonda e critica del sionismo.
L’impatto di questa famiglia di viaggiatori con valori e modi spiazzanti, sugli americanizzati Blum, crea l’impasto comico che trascina la vicenda raccontata.
Ma c’è, attorno a questo libro, anche una questione editoriale. Nonostante Cohen sia già riconosciuto tra i più talentuosi romanzieri nordamericani, i principali editori statunitensi, così come tante case indipendenti, non se la sono sentita di pubblicarlo.
Ma il romanzo, uscito poi negli Stati Uniti con l’editore della New York Review of Books, è valso a Cohen il premio Pulitzer 2022 per la narrativa.
G. Tom.