“Il telefono al centro della nostra vita” In replica lo spettacolo “La voix humaine e The telephone”, di Federica Zagatti

Grande apprezzamento ieri sera per la prima rappresentazione del dittico conclusivo della Stagione Lirica 2021 al Teatro Filarmonico: La Voix humaine e The Telephone è andato in scena nel nuovo allestimento di Fondazione Arena, proposto per la prima volta insieme a Verona.
La regia è di Federica Zagatti Wolf-Ferrari, le scene di Maria Spazzi, i costumi di Lorena Marin e le luci di Paolo Mazzon. Sul podio è tornato il Maestro Francesco Lanzillotta con tre solisti d’eccezione: Lavinia Bini (Elle), Daniela Cappiello (Lucy) e Francesco Verna (Ben).
L’onnipresenza del telefono è al centro dello spettacolo pensato dalla regista Federica Zagatti Wolf-Ferrari che lega le due opere come parti di uno stesso arco temporale che tocca diverse generazioni: «Il telefono interrompe, limita, spezza e sbriciola l’attività della mente in frammenti impossibili da ricomporre: un tempo per la precarietà della linea, oggi per la “necessità” dei social di esaurire un argomento in 15 secondi, per passare il più velocemente possibile ad altro. Oggi come ieri, è il telefono a possedere noi, non siamo noi a possedere un telefono. In scena prevale un elevamento: il filo. In Poulenc, come un conto alla rovescia, il filo diventa sempre più corto, fino a diventare irraggiungibile. In Menotti assistiamo a una moltiplicazione mostruosa e angosciante di fili, simbolo della bulimia comunicativa e dell’iper-connettività odierna che domina azioni e relazioni, anche quella fra Lucy e Ben».
«Chissà se Menotti e Poulenc immaginavano che il telefono sarebbe diventato l’oggetto fondamentale nella vita di oggi… – ha dichiarato il Francesco Lanzillotta, descrivendo i diversi ruoli dell’orchestra nei due titoli – In Poulenc la partitura scorre come l’acqua di un ruscello, è musica raffinata in cui la ricerca di colori significanti più che di melodie coinvolgenti è alla base di una concezione illuminata di grande teatro musicale. Menotti segue il canto con un tappeto di velluto morbido e con ironia sottile, la cui apparente semplicità è il punto di arrivo di un percorso compositivo complesso, che lavora per sottrazione, eliminando il superfluo, ricordandoci che semplice non significa banale». Lo spettacolo replica domani alle 19.00, giovedì 2 dicembre alle 20.00 e domenica 5 dicembre alle ore 15.30.
I biglietti sono disponibili online e presso la Biglietteria centrale e, due ore prima di ogni spettacolo, anche presso la Biglietteria del Filarmonico di via Mutilati. L’accesso e la permanenza in teatro sono consentiti solo indossando la mascherina chirurgica ed esibendo il green pass (ulteriori informazioni disponibili alla pagina web https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico/info-covid).