LA GRANDE FESTA DEL RISO CON RICETTE DA 11 REGIONI Al via la Fiera del riso fino all’8 ottobre. Fenzi: “Punto di riferimento per le produzioni eccellenti della provincia”

Ha preso il via la 51ª Fiera del Riso di Isola della Scala, la festa del risotto italiano che terminerà l’8 ottobre. Gli ospiti presenti all’inaugurazione dell’evento hanno attraversato in corteo il centro del piccolo comune scaligero, ammirando le nuove installazioni artistiche, raffiguranti animali della risaia e della campagna, realizzate in occasione della Fiera. Il taglio del nastro è avve­nuto nella hall d’ingresso ai padiglioni fieristici. Tra i presenti, il presidente della Pro­vincia di Verona, Antonio Pastorello, i sindaci di numerosi Comuni scaligeri e i rappresentanti delle forze dell’ordine. Alberto Fenzi, amministratore unico di Ente Fiera di Isola della Scala ha dichiarato: “La Fiera del riso è sempre più punto di riferimento per le produzioni eccellenti della provincia scaligera, che grazie a questo evento possono farsi conoscere da un pubblico che viene da altre regioni d’Italia e in alcuni casi dall’estero. Se Verona è polo fondamentale dell’industria agroalimentare, Isola della Scala può diventare polo per la promozione di numerose produzioni locali, piccole ma spesso di grande valore gastronomico ed economico”. Stefano Canazza, Sindaco di Isola della Scala ha invece voluto ricordare: “Isola della Scala, con la Fiera del Riso, ha occasione di assumere un ruolo centrale nella pianura veronese. In particolare ai molti sindaci presenti all’inaugurazione va il mio personale sentito ringraziamento. In un momento storico complesso, i sindaci sono le figure politiche realmente e concretamente più vicine ai bisogni dei cittadini. Ci uniscono gli stessi valori, le stesse tradizioni legate ad un territorio caratterizzato da grande spirito di dedizione e lavoro. La Fiera può diventare l’occasione per metterci attorno ad un tavolo anche per delineare percorsi condivisi per lo sviluppo della media e della bassa pianura, territori talvolta considerati periferici, quando invece possono diventare strategici per l’intera provincia Veronese”.