La variante inglese del Covid preoccupa tutto il mondo. “Ma il vaccino funzionerà” La mutazione del virus è stata scoperta in Inghilterra però circola anche in Olanda, Belgio e Australia. Primo ‘nuovo’ malato in Italia: si tratta di una donna arrivata all’aeroporto di Fiumicino dal Regno Unito. Ha una forte carica virale. I nostri esperti, ma anche quelli americani, invitano alla calma: “Il siero sconfiggerà la malattia. Iniziamo velocemente”

La mutazione del Covid scoperta in Inghilterra, e ritenuta dagli esperti d’oltremanica più contagiosa del 70%, sta scatenando il panico in Europa. L’Italia, tra le prime, ha so­­speso i voli dal Regno Unito e ha vietato l’ingresso a chi negli ultimi 14 giorni è stato in Inghilterra o vi è transitato. Tutto il continente sta facendo altrettanto. Gli scien­­ziati italiani, però, al mo­­mento non sembrano par­­­­ticolarmente preoccupati.

“PERCHE’ SPAVENTA?”
Così Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano. Perché la variante inglese del coronavirus Sars-CoV-2 spaventa l’Europa? Vorrei capirlo anche io. C’è un allarmismo non giustificato dai dati. Un conto è rilevare u­na variante, un conto è dire ha caratteristiche biologiche di­verse. Questo non lo possiamo affermare finché non mettiamo il virus su colture cellulari e vediamo che sfugge agli anticorpi. E al mo­mento non c’è nessuna evidenza che ci possa far so­spettare questo. Dunque al momento è un allarmismo in­giustificato”. An­­­che Agostino Miozzo, co­ordinatore del Comitato tecnico-scientifico, cerca di ab­­bassare la tensione: “Non dobbiamo cominciare a creare problemi, dubbi sul vaccino… Poi il condizionale va sem­pre bene. Tutti concordano nel dire che il vaccino è ef­ficace e deve essere fatto”. Questo il parere di Franco Lo­catelli, presidente del Con­­­­siglio superiore di Sanità: “Credo che la resistenza al vaccino di questa variante del Covid sia abbastanza improbabile. I vaccini – ha precisato – determinano la formazione di una risposta immunitaria con­tro diversi ‘pezzettini’, chiamiamoli così, della proteina spike. Se anche c’è una mutazione in uno, due o tre ‘pezzettini’ della proteina spike, è altamente improbabile che il vaccino possa risultare inefficace”.

PARLA BASSETTI
Sostanzialmente d’accordo anche Matteo Bas­­setti, di­rettore della clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova: “I vaccini già approvati o ancora in fase di studio funzioneranno lo stesso, perché ci fanno produrre anticorpi contro molte parti della proteina spike, e la mutazione descritta riguarda solamente una piccola parte. Quindi niente panico”, ha proseguito, “studiamo e continuiamo col piano vaccini. Si tratta di un virus mutato, sembra più contagioso il che significa che si trasmette più facilmente, ma non sembra più aggressivo o letale, anche se si tratta di ipotesi che andranno confermate. Non è la prima mutazione e non sarà neanche l’ultima”, ha evidenziato, “situazioni simili ci sono già state in Spagna e in altri Paesi. I virus mutano con­tinua­mente: lo fanno per sopravvivere”.

“NON CAMBIA NIENTE”
An­che gli esperti americani so­no pressoché certi che la mu­tazione “inglese” non ostacolerà la campagna vaccinale. “Non c’è ragione di pensare il contrario”, ha di­chiarato Vi­vek Murthy, che sarà la principale autorità sanitaria di Joe Biden. “Se voi siete a casa e sentite questa notizia”, ha detto nell’intervista rilasciata all’Abc Ne­ws, “sappiate che non cambia nulla ri­spetto alle precauzioni che do­vete prendere per ridurre la diffusione del virus”. Moncef Slaoui, capo dell’operazione Warp Speed, ha ribadito: “Finora non credo che ci sia stata un sola variante resistente al vaccino”.