L’agec infiamma il palazzo L’avvocato Ascione, esponente della maggioranza, ha votato contro. Maschio (Fd’I) minimizza: “nessuna Faida”. Tosi parla di “vicenda oscura”. Viviani (minoranza) non ha partecipato al Cda. Via al ricorso

L’unica cosa certa è che d’ora in avanti all’Agec ci sarà un gran lavoro per gli avvocati, oltre a un gran dispendio di carte bollate e relativi costi. Il Cda dell’Agec presieduto dall’ingegner Roberto Niccolai (Verona Pulita) ha infatti revocato l’incarico di direttore generale alla dottoressa Maria Cristina Motta. La sua assunzione, secondo un nuovo parere legale, sarebbe infatti nulla poiché non preceduta da una selezione pubblica come prevede la legge. La revoca è stata approvata dal cda con il solo voto contrario del consigliere di maggioranza Maurizio Ascione (Fratelli d’Italia) e con l’uscita dall’aula della rappresentante della minoranza Anita Viviani. Dal canto suo l’avvocato Massimo Galli Righi, il presidente di Agec all’epoca dell’assunzione, nega categoricamente e spiega come si sarebbe invece svolta la selezione, «che aveva visto, tra i 75 e gli 80 partecipanti». In attesa del ricorso della dottoressa Motta, che era comunque in scadenza, sono esplose le polemiche. Per Flavio Tosi, “le motivazioni che hanno determinato il licenziamento, sono ridicole”. L’ex sindaco, facendo riferimento ai “no” della dottoressa Motta all’internalizzazione del personale delle mense e alla modifica degli assetti del servizio di onoranze funebri, parla di “vicenda oscura”. Michele Bertucco (Verona e Sinistra in Comune) si chiede “se la votazione di ieri del cda Agec sia stata frutto di una visione aziendale o soltanto l’esito di una faida interna al centrodestra. Quando posi la questione due anni fa nessuno tra i novelli Savonarola leghisti di oggi proferì parola, per il semplice fatto che allora erano amici di Tosi e di Motta, mentre adesso li vediamo in prima linea nella battaglia per la legalità, mostrando tra l’altro una vistosa spaccatura politica con una parte della loro coalizione”. Bertucco deve però rintuzzare l’attacco di Gianmarco Padovani (Verona pulita), che lo accusa di aver ordinato ad Anita Viviani di non partecipare al Cda. A spegnere l’incendio è intervenuto infine il portavoce di Fd’I, Ciro Maschio. “Non c’è nessuna crepa o divisione politica nel centrodestra”, ha detto, “Fratelli d’Italia condivide in pieno gli indirizzi e la linea dati dalla Giunta comunale all’Agec sulla cessazione del rapporto con il direttore generale Motta”.