L’amore e la follia, così nasce il Gorgo – di Stefania Tessari Roberta Bricolo ripercorre la storia dell’azienda, un’idea dei genitori Alberta e Roberto

Anni ’70. Una coppia bellissima e coraggiosa. Pochi ettari di terreno. Uno sconfinato amore per la propria terra. Un’idea tanto romantica quanto folle: diventare vignaioli. Quella che raccontiamo oggi è la storia di un’azienda il cui testimone è stato raccolto con entusiasmo da una figlia che ha visto i propri genitori realizzare un sogno, dando a questo corpo, investendo impegno, sospinti da un’inesauribile passione. È Roberta Bricolo a raccontarci l’Azienda Gorgo di Custoza, condividendo episodi dell’infanzia che l’hanno condotta, da adulta, dopo essersi realizzata professionalmente come avvocato, a compiere una scelta importante per la propria vita.
“La vendemmia con i canti delle donne, i panini seduti in vigna a pranzo e le memorabili cene con amici e clienti nella taverna”, ecco alcuni di quei ricordi saggi e colmi di significato che le hanno fatto provare un desiderio sempre più intenso di tornare alle origini, e prendere le redini dell’azienda fondata dai genitori.
Quell’azienda, che disponeva di pochi ettari, oggi si estende per 53 ettari vitati, tutti certificati biologici, sulle colline del paese di Custoza. Produce circa 700.000 bottiglie l’anno, distribuite in Italia, Europa e Stati Uniti, di vini Doc e Igt Custoza, Bardolino, Chiaretto, Corvina e molti altri, ispirandosi ai valori di identità territoriale e nel potenziale di una vigna senza chimica.
Lo stile dei vini qui prodotti è moderno, eclettico e versatile, pur rimanendo fedele espressione dell’affascinante terroir del lago di Garda, che dona naturalmente armonia, mineralità e sapidità. L’Azienda Gorgo vive quotidianamente il piacere di accogliere tutti gli ospiti che desiderano viverla e visitarla in prima persona, offrendo ai visitatori diverse tipologie di visite guidate a seconda della stagione o della sensibilità e attitudine di ciascuno. Uve Autoctone, identità territoriale, metodo biologico. Ecco il presente dell’Azienda Gorgo che dalle origini ha tratto sapiente energia, ma il cui sguardo abbraccia nuovi progetti in cantiere… e il futuro.

Come è nata l’Azienda Gorgo?
L’Azienda Gorgo fu fondata negli anni ‘70 dai miei genitori, Alberta e Roberto Bricolo e le prime etichette di Custoza, Chiaretto e Bardolino uscirono dalla vendemmia 1975. La loro storia rappresenta ancora per me un ideale di vita e mi ha sempre ispirato. Sono sempre stati una coppia bellissima e coraggiosa nella vita e nel lavoro e la stessa scelta di iniziare insieme il lavoro di vignaioli è tanto romantica quanto folle. Pur essendo entrambi avviati ufficialmente a diverse carriere ed attività di famiglia dopo gli anni di Università, decisero di rinunciarvi completamente per inseguire insieme il sogno di un’azienda vinicola, investendo così corpo ed anima in questa avventura. Sono stati dei pionieri come altre famiglie che sono nate in quegli stessi anni in cui fu fondata la DOC Custoza, nel 1971, iniziando con pochi ettari di terreno e crescendo nel tempo con importanti investimenti per realizzare il loro sogno, guidati dalla passione e dall’amore per la nostra terra.

Cosa ricorda di quegli anni?
Ho ancora vivido il ricordo della vita in azienda in quegli anni della mia infanzia: la vendemmia con i canti delle donne, i panini seduti in vigna a pranzo e le memorabili cene con amici e clienti nella taverna che oggi è la nostra sala degustazione, interpreti già allora, ante litteram, della cultura dell’ospitalità. Ricordo gli uomini al lavoro fino a tardi, i primi ordini che abbiamo ricevuto dall’estero e il lavoro per applicare a mano le prime back label per il mercato USA e soprattutto la condivisione di progetti, responsabilità e lavoro tra i miei genitori.

E lei come ha scelto di dedicarsi a tempo pieno all’azienda?
Dopo aver completato studi classici a Verona ed intrapreso una carriera da avvocato, mi sono ritrovata ad immaginare sempre più di frequente la vita in campagna e l’impegno attivo in azienda ed è sbocciata una passione travolgente per il vino e tutto ciò che vi sta intorno.

Cosa è possibile trovare nei vostri vini?
I nostri sono vini conviviali e raffinati, biologici e di territorio. Il nostro intento è quello di produrre vini autentici, interpreti della reale vocazione del nostro territorio, riconoscibili nella propria origine, in equilibrio fra l’evolversi del gusto nel tempo e la ricchezza della tradizione.

Gettiamo uno sguardo al futuro… cosa intravede?
In primis, la mia attenzione è rivolta alle migliorie da apportare nel vigneto e proseguire nel cammino Nel breve futuro vorrei riuscire ad avvalermi delle nuove tecnologie per una viticoltura e irrigazione di precisione, ridurre consumi ed emissioni con nuovi investimenti. Non c’è tempo per fermarsi, mi auguro davvero che le restrizioni e conseguenze derivate dalla pandemia, tra cui il reperimento di materie prime e costi derivati, non rallentino ulteriormente l’attività produttiva aziendale e le possibilità di sviluppi e crescita commerciale.

Qual è il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda?
Senza dubbio il Custoza Doc “San Michelin” Biologico. L’antico vigneto di San Michelin interpreta e rappresenta con grande eleganza il carattere e i pregi del vino Custoza: fresco, fruttato, sapido e leggermente aromatico.
Questo vino, emblema della nostra Azienda, vero e proprio ambasciatore all’estero, si è visto riconoscere proprio quest’anno il premio Tre Bicchieri della Guida Gambero Rosso.