Lavoro, la cisl studia all’università Da uno studio emerge che l’utile aziendale è cresciuto da 9 al 15%, mentre il valore distribuito ai dipendenti è sceso dal 62 al 59%. L’analisi del professor Ichino

«Ri-conquistiamo il lavoro? Spazi, significati e tempi della contrattazione collettiva», questo il titolo dell’evento scelto per l’assemblea generale di Cisl Verona, che si è svolta in una sede privilegiata come quella del Dipartimento di lingue e letterature straniere dell’università. Si è trattato di portare nelle aule accademiche il parlamentino della sezione veronese del sindacato, che è stato convocato da Pietro Ichino, senatore della Repubblica (appartenente al gruppo Pd) e giuslavorista (docente di diritto del lavoro presso l’università degli studi di Milano). L’obiettivo dell’incontro cislino è stato quello di discutere della contrattazione di secondo livello nella provincia di Verona. Il dato di partenza è stato rappresentato da un’analisi condotta dalla Cisl in collaborazione con Veneto lavoro. Dopo un attento lavoro di approfondimento infatti sull’andamento delle aziende sul nostro territorio è emerso che dal 2014 al 2016 l’utile aziendale è aumentato passando dal 9% al 15% mentre il valore aggiunto distribuito ai dipendenti è sceso dal 62% al 59%». Questi numeri hanno rappresentato anche l’occasione per discutere di federalismo considerando il problema di «una contrattazione che distribuisca sul territorio la ricchezza prodotta». I lavori sono iniziati con i saluti di Massimo Castellani (segretario generale Cisl Verona), Fabrizio Creston (dipartimento industria Cisl Verona). Sono seguit poi gli interventi di Pietro Ichino, Paolo Arena (Confcommercio Verona), Filippo Girardi (Confindustria Verona) e Gigi Petteni (segreteria nazionale Cisl). A introdurre i lavori Donata Gottardi, già parlamentare europea.