L’UNICO SINDACO DI VERONA

L’amministrazione comunale ha voluto insignirlo della cit­tadinanza onoraria. Lui pe­rò, Preben Larsen, che si è sempre fatto chiamare col cognome della madre, ossia Elkjaer («In Danimarica Lar­sen è un cognome co­mu­­ne, e io non lo sono mai stato»), in realtà è già sindaco da 33 anni. Lo è da quando l’Hellas Verona conquistò lo scudetto, memorabile stagione ‘84/’85. La Curva Sud ancora intona quel canto: «Elkjaer sindaco! Elkjaer sindaco!». Elkjaer oggi ha sessantuno anni, fa il commentatore sportivo per la televisione danese, continua a trascorrere parte del­l’estate nella sua casa di Bar­dolino, e quando gli parli di Verona gli si illuminano gli occhi. «Che grande che è questa città, mi ha cambiato la vita». Quando nella sala Arazzi di Palazzo Barbieri il sindaco Fe­derico Sboarina lo no­mina ufficialmente cittadino o­no­rario, Preben se ne salta fuori così: «Non è che adesso mi fai pagare anche le tas­se?!». Parte una risata collettiva. Oltre a decine di giornalisti, alcuni arrivati anche da Co­penaghen, ci sono pure alcuni tifosi che si sono presi un’ora di permesso dal lavoro per assistere alla cerimonia. In municipio c’è Nando Chiam­pan, 91 anni, il presidente dello scudetto. Ci sono Sergio Volpati, Pie­rino Fanna, Nanu Galde­risi e altri eroi di quegli anni. C’è anche il cantore, Roberto Pu­liero. Nessuno ha voluto man­care all’appuntamento. El­kjaer, ab­bron­zatissimo e visibilmente emozionato, parla di suo figlio Max, «concepito in Bor­go Ro­ma». Ricorda lo straordinario gruppo di amici «pri­ma ancora che compagni di squadra. A Verona mi avete an­che insegnato a vestirmi» dice ri­dendo. E poi avanti con altri ri­cordi legati al campo: il gol senza scarpa contro la Juve, le sfide contro Ma­radona, Platini e gli altri mostri sacri del nostro vecchio calcio. Lo chiamavano “Cavallo Pazz­o”, attaccante dal fisico possente ma anche dal dribbling facile. È stato il trascinatore di quella squadra meravigliosa, unica provinciale italiana a vincere il tricolore. Quattro anni in riva all’Adige, 91 presenze, 32 gol. L’amore dei ve­ronesi per il sindaco venuto dalla Danimar­ca, per molti l’u­nico vero sindaco della città, ri­mane immutato nel tempo.