maxi-villa, super evasione A Sirmione, un imprenditore veronese aveva venduto un prestigioso immobile per 19 milioni, ma al Fisco ne ha dichiarati solo 7. Plus valenza nascosta in Liechtenstein

La Guardia di Finanza di Desenzano, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Brescia, nei confronti di un imprenditore veronese operante nel Bresciano. La misura restrittiva segue l’esecuzione di un’altra ordinanza di custodia domiciliare, avvenuta nel mese di novembre 2017, nei confronti di una donna veronese e di successivi sequestri di beni del valore di oltre 4 milioni di euro. L’operazione della Finanza, demoniata “Atlantis”, è stata avviata grazie alla costante azione di analisi sulle cessioni di immobili di valore che caratterizzano particolarmente tutta la zona gardesana. L’attenzione degli investigatori è ricaduta su una villa di Sirmione, il cui basso valore di vendita è subito apparso anomalo rispetto alle quotazioni di mercato e allo stato di assoluto prestigio del fabbricato, in eccellenti condizioni, circondato da un ampio parco, con un porticciolo privato ed addirittura un eliporto. Approfondendo gli accertamenti, i Finanzieri hanno scoperto che la società venditrice della villa, non solo aveva dichiarato un valore di “soli” 7 milioni di euro, ma da tre anni non presentava più la dichiarazione dei redditi. Le conseguenti indagini di polizia hanno portato alla luce una maxi evasione di oltre 13 milioni di euro. Infatti, la villa (già di proprietà di una società gardesana) era stata ceduta nel 2009 ad una società lussemburghese al valore dichiarato di 7.050.000 euro, generando una plusvalenza immobiliare di oltre 5,7 milioni di euro. In realtà, il prestigioso immobile era stato ceduto ad oltre 19 milioni di euro, con un’ulteriore plusvalenza immobiliare non dichiarata di 12 milioni. Tale guadagno non dichiarato era stato nascosto in un conto corrente in Liechtenstein, tramite una serie di operazioni societarie e finanziarie effettuate da due fiduciarie svizzere, le quali, su incarico degli imprenditori arrestati, hanno dapprima costituito una holding di diritto svizzero per poi far confluire la villa nel patrimonio di un’altra società lussemburghese. Contestualmente alla cessione dell’immobile, le fiduciarie svizzere hanno ceduto ad un’altra società austriaca il pacchetto azionario della holding svizzera (attuale proprietaria della villa tramite la controllata società lussemburghese).