NATALE, REGALI E POCHE PREGHIERE

Con il passare degli anni il Santo Natale, la grande festa della Natività, si trasforma sempre di più in un gigantesco appuntamento pagano shakerato in un grande business globale. Solo i ciechi non si accorgono che ogni anno la grande festa della Natività diminuisce di valore e aumenta tutto ciò che è consumistico e godereccio. La nascita di Gesù Cristo centra sempre meno. Si sprecano luminarie, cartelloni pubblicitari, promozioni di ogni tipo e genere. Ma l’essenza, quella vera e pura del Natale è sempre più emarginata. In questi giorni, invece, sarebbero necessari dei sani esami di coscienza, delle personali introspezioni, e riscoprire la vera essenza del Santo Natale nella preghiera. E’ vero che tutto fa business, e che queste festività stimolano all’eccesso tutto ciò che brilla. Il 25 dicembre non è la festa dei centri commerciali, dei mercatini e dei negozi illuminati. Riti pagani portati ormai all’eccesso. Ci sarebbe invece una grande necessità collettiva di riscoprirsi nella fede e in Gesù Cristo. E rimettersi a pregare prima di pensare a regali, viaggi e quant’altro. C’è un grande bisogno di spiritualità e il Natale può essere un nuovo punto di partenza.