NOMI E … PENSIERI di Achille Ottaviani

Pensierino su Vito Giacino. In Appello gli riducono la pena per le tangenti prese in nero non documentabili. Curioso. Quelle vere erano le consulenze della moglie. 600 mila euro neri spariti. In Cassazione potrebbero esserci sorprese, o una botta o … l’assoluzione. Due, Maurizio Danese. Il presidente di Verona­fiere tira fuori tutti i conti e li mette a bilancio. Niente scheletri nell’armadio. Pace e business con Milano. Ora però deve internazionalizzare di più, il futuro passa da li. Mandare poi in pensione qualche dirigente superpagato che non fa nulla. Voglia iddio che sia la volta buona. Tre, Gio­vanni Maccagnani. Il bravo avvocato, quatto quatto diventa sindaco effettivo dell’importante Sole 24 Ore, un incarico tenuto top secret (si fa per dire) che gli fa onore. Non è l’ultimo gradino della scala. Pigi Bolla, il presidente uscente di Veneto Banca, come nelle elezioni comunali di Verona, esce sconfitto all’ultimo minuto da un altro “basabanchi”, questa volta di Torino. La storia si ripete. Gian Arnaldo Caleffi, l’assessore all’urbanistica fa diventare case gli annessi rustici in collina. Arriva tardi perchè moltissimi lo sono già. Passeg­giare per credere.