PANE AL PANE, VINO AL VINO LO SFOGO DI ALBERTO MALESANI

Il suo sfogo in conferenza stam­­pa ai tempi in cui allenava il Panathinaikos è diventato leggenda. «Ma cos’è diventato il calcio, una giungla, caz­zo?». La risposta probabilmente Al­berto Malesani la co­nosceva già. Il tecnico di San Michele, che da tempo ormai ha aperto una cantina vinicola di successo a Trez­zolano – il suo vino, la “Giuva”, acronimo della figlie Giulia e Valentina è molto apprezzato – si sente tradito da questo calcio. E nell’intervista concessa al Corr­iere dello Sport non fa nul­la per nasconderlo:  «E’ sta­to la mia vita e dentro ora ho un vuoto» dice. «Quello che posso dire è che dall’ana­lisi che mi sono fatto credo di aver sempre lavorato bene, con spunti av­veniristici e con idee innovative e non quelle trite e ritrite delle quali sento sempre parlare. Il calcio è una ricerca quotidiana e magari non aven­dolo saputo spiegare sono finito per diventare fa­mo­so per quelle cazzate sui so­cial». Già, i social: qui Male­sani ormai è diventato oggetto di scherno da parte di appositi gruppi Facebook. «Pensavo di finire meglio la mia carriera. Dico di più: pensavo di meritare di finirla meglio. Proba­bil­mente ho grosse colpe io per le scelte sbagliate che ho fatto, avrei dovuto farne altre. A Parma, dopo aver vinto la Coppa Uefa, sono dovuto fuggire perché non mi sopportavano più.