Perdere Ikea è una follia di Achille Ottaviani

Da tempo e con insistenza la multinazionale svedese Ikea vuole mettere le sue radici in terra veronese, pare che la cosa però, per questioni di bottega, non piaccia a qualche nostro amministratore per interesse o per vendetta politica. Ci sembra sciocchezza madornale. Ab­biamo terreni e viabilità pronti all’Interporto ZAI chiamato nella UE per il suo snodo autostradale e ferroviario, “cuore d’Europa”. E’ da due anni che si balla il valzer tra il sì e il no. In zona Marangona le aree sono pronte, si è arrivati anche ad una sottoscrizione di accordo di programma con il Comune di Verona, proprio per uno sviluppo infrastrutturale che permette l’insediamento in area Marangona della multinazionale svedese. Eppure c’è ancora qualcuno che non capisce l’importanza economica e commerciale occupazionale, di un gigante come Ikea che attrarrebbe sulla città migliaia di persone anche da Trento, Bolzano, Mantova oltre agli stranieri che hanno preso casa sul Lago di Garda. Lasciarsi sfuggire un’occasione del genere non ha senso. In passato la nostra provincia ha visto l’arrivo e la dipartita di troppe multinazionali. Perdere l’Ikea è da “fessi”.