PRIMO SGAMBETTO A FEDERICO di Achille Ottaviani

Fede­rico Sboarina può dirsi soddisfatto. Più passano i giorni e più piace alla gente. I veronesi percepiscono che è una brava persona. Deve però stare attento a non inciampare, rischia molti sgambetti da parte di chi non lo voleva e anche da chi lo ha votato. Non ha fatto in tempo a insediarsi a Palazzo Barbieri che gli è arrivata la prima polpetta avvelenata. Il buon Fede­rico ha dovuto affrontare subito la grana degli 11 richiedenti asilo arrivati in via Pontida. La Prefettura, assai disaccorta, aveva informato l’assessore decaduto Anna Leso, fatto assai grave, e non il nuovo primo cittadino (gatta ci cova). E’ un piccolo segnale che qualcuno quando può, un calcio negli stinchi glielo tira volentieri. Un fatto di non poco conto se si pensa che la struttura di accoglienza locata in San Zeno, è attiva proprio dal giorno del suo insediamento. E’ chiaro poi che tra l’ex sindaco Tosi e il prefetto Mulas c’era un accordo a due che solo i diretti interessati conoscevano. Per rinfrescare la memoria, ricordiamo il fattaccio di Costa­grande dove, nella notte di un paio di anni fa, beffando tutti, sono arrivati 300 migranti. Ora sono molti di più. Tutto nel silenzio trattandosi di struttura del comune di Grezzana, ma che gravita sulla città attraverso Avesa.  Sboarina si aspetti altri petardi e anche a breve, perchè la sua elezione, se gradita a moltissimi, è assai indigesta ad altri.