Salute, i nuovi disturbi alimentari Tra le nuove forme vi è l’Ortoressia, la maniacale ossessione per i cibi “sani e puri”

Si tratta di comportamenti non ancora identificabili come patologie, né inseriti nei principali manuali diagnostici, ma indubbiamente pericolosi per la salute e che iniziano a manifestarsi con una diffusione tale, da destare preoccupazione. Tra le nuove forme di disturbi dell’alimentazione vi è l’Ortoressia, da poco inserita nella classificazione psichiatrica, caratterizzata dalla maniacale ossessione per i cibi “sani e puri”. Tutte le energie sono impegnate nella spasmodica ricerca del cibo più corretto, trascurando ogni altro interesse e impoverendo la propria vita. La ferrea aderenza alla dieta dell’ortoressico è essenziale per il mantenimento dell’autostima, una trasgressione causa ansia, vergogna e impone l’utilizzo di strategie compensatorie. La Bigoressia, chi ne soffre ha la convinzione di essere troppo debole ed esile per affrontare la vita, da qui l’abuso di esercizio fisico, diete iperproteiche e anabolizzanti, per scongiurare l’impressione di apparire fisicamente e relazionalmente inadeguato. Si tratta di un fenomeno recente, osservato prevalentemente nella popolazione adolescenziale maschile. La preoccupazione cronica di non essere sufficientemente forti e muscolosi induce i bigoressici a una marcata dipendenza dall’esercizio fisico con conseguente compromissione nelle aree rilevanti del funzionamento sociale, occupazionale e relazionale. La Pregoressia esordisce in gravidanza, spesso si instaura su un precedente quadro patologico di Anoressia Nervosa, in donne che non accentando l’aumentare del peso si sottopongono ad allenamenti prolungati e diete ipocaloriche, aumentando il rischio di anemia e ipertensione per loro stesse e di possibili malformazioni per il feto. La Drunkoressia è caratterizzata dal digiuno prolungato dai cibi per poi compensare assumendo ingenti quantità di alcolici. Nel comportamento drunkoressico, emergente tra le adolescenti, la volontà di dimagrire non è fine a sè stessa, ma strumentale all’assunzione di alcol. Strumento utilizzato per integrarsi socialmente, per non avvertire il senso della fame e, in alcuni casi, per indurre più facilmente il vomito. Le complicanze mediche di questi nuovi fenomeni possono riguardare alterazioni cardiocircolatorie, disturbi elettrolitici, osteoporosi, amenorrea e danni al sistema nervoso centrale compromettendo lo stato di salute psicofisico di chi ne è affetto.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta