SAN GIOVANNI LUPATOTO. Politiche giovanili, al via “Gio to go’’ Il progetto prevede il coinvolgimento dei giovani nelle decisioni comunali

Il progetto “Gio to Go” consiste nel rendere i giovani della fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni parte attiva nelle decisioni riguardanti loro stessi ed il territorio, attraverso la creazione di un gruppo che possa mantenere vivo un tavolo di confronto comunale sui giovani attraverso la formazione, la pratica e l’incontro con realtà associate e del volontariato locale. Il progetto prevede una serie di azioni che li coinvolgeranno in un percorso di partecipazione attiva. L’obiettivo dell’Amministrazione è quello di sostenere i giovani creando le condizioni che riterranno più concrete per potersi esprimere al meglio. Far agire direttamente le ragazze e i ragazzi nei loro contesti di vita, studio e lavoro non solo dando voce ai loro bisogni di aggregazione, crescita e formazione, ma anche facendo in modo che essi stessi propongano risposte alle loro necessità, è un mezzo per favorire la partecipazione diretta alla vita della comunità in una spirale virtuosa di reciprocità. Le azioni progettuali si collocano in continuità con quanto già effettuato in materia di politiche giovanili con i piani proposti dalla Regione Veneto con il percorso di Giovani Intese dello scorso anno condiviso con altri otto comuni limitrofi. Le finalità di questo progetto, proposto su iniziativa dell’assessorato con la cooperativa sociale L’albero, si concretizzeranno nell’accompagnamento del gruppo “Gio to Go” a creare una relazione con le istituzioni al fine di portare la loro voce sul territorio in modo concreto. Il primo incontro è fissato per venerdì 18 novembre alle ore 18 presso Casa Novarini per ascoltare e incoraggiare il primo gruppo di giovani nato per i giovani. “L’Amministrazione – interviene l’assessore delegato alle Politiche Giovanili Debora Lerin- ha la possibilità di costruire un rapporto di fiducia con i giovani attraverso l’ascolto e la disponibilità di aprire aree dedicate. Gli spazi infatti devono essere sempre maggiori e ricchi di contenuti adatti alla loro formazione. Oggi, più che mai, sviluppare politiche giovanili richiede una visione globale ed un’applicazione locale in modo da fornire le migliori risposte possibili a problemi comuni e per promuovere le più efficienti opportunità di crescita. Casa Novarini deve tornare ad essere un punto di riferimento per l’aggregazione giovanile”.