STORIE DI ORDINARIA ECONOMIA TRA ETICA E MODELLI D’IMPRESA

E’ possibile una strategia di business in cui l’etica sia strumento di innovazione e modello di impresa? La risposta sta nelle “Storie di ordinaria economia”, tra le quali le veronesi Pedrollo, Eurospin, Add Value e Civitas Vitae (Padova), raccolte nel nuovo libro di Massimo Folador, docente di Business Ethics della LIUC Business School, che dà voce a 24 storie di imprese della Penisola che hanno deciso di mettere a bilancio il benessere del loro capitale umano e la loro capacità di agire socialmente sul territorio in cui operano. Se ne parla martedì 5 dicembre, ore 17, alla LIUC- Università Cattaneo con Ruggero Frecchiami, direttore generale del Gruppo Assimoco, già sottosegretario all’Econo­mia; Luciano Cimmino, presidente di Pianoforte Holding e con padre Natale Brescianini, monaco Benedettino Camal­dolese. Il libro raccoglie le testimonianze di 24 imprese di medie e grandi dimensioni o realtà particolari che stanno facendo risultati importanti in Italia e nel mondo, e dei protagonisti che le animano. In queste storie emerge, innanzitutto, una predisposizione a guidare l’azienda gradualmente, a tratti quasi rallentando, con una long view e in controtendenza rispetto ai ritmi pressanti del cambiamento. Si tratta di aziende che hanno deciso di mettere a bilancio il benessere del loro capitale umano e la loro capacità di agire socialmente sul territorio in cui operano.Sono i racconti, un po’ da tutta Italia, di: Add Value, AIDDA, Arimondo, Assimoco, Banca Etica, Basf, Call&Call, Cemon, Civitas Vitae, Coo­perativa sociale Ai Rucc, Eurospin, GOEL, Gruppo Ted­dy, Gulliver, Loccioni, Manital, Nau, Ospedale di Locarno, Pedrollo, Phonetica, Sacchi, Yamamay. Alle quali si aggiungono le realtà culturali e sportive dell’Orchestra Sinfonica Rossini e l’esperienza del Rugby Parabiago. “Nelle storie di questo libro la gran parte delle persone intervistate hanno ribadito come ciò che li ispira nel lavoro quotidiano sia soprattutto il gusto di costruire un progetto che vada oltre il presente e di realizzare un’impresa che trascenda se stessa per porsi al servizio di un bene più grande”, afferma Massimo Folador, docente LIUC Business School. “E’ il vivere l’impresa come un progetto sociale, che ci riporta alla capacità che i Monaci Benedettini hanno avuto nei secoli di fare impresa”.