Tosi e verona export La Lega non lo voleva nell’elenco degli alleati, ma l’ex sindaco si presenta al Senato con la “Quarta gamba”. Grigolini (PdF) critica la Giunta. Sboarina vede il sindaco di Venezia Brugnaro

La Lega, quella veneta, e Matteo Salvini in particolare, hanno fatto le barricate per non vederselo nell’ elenco degli alleati, i centrodestri veronesi hanno usato tutti gli argomenti possibili per tagliarlo fuori, ma lui, Flavio Tosi, con le unghie e con i denti è riuscito a farsi imbarcare lo stesso da Silvio Berlusconi e ora, da socio fondatore della lista “Noi con l’Italia” lancia la sua personale campagna elettorale per farsi eleggere al Senato, nel collegio plurinominale di Verona-Padova-Vicenza, anche se aveva votato per il Sì all’abolizione. L’appuntamento è per oggi, sabato 3 febbraio, al Centro congressi di Veronamercato. A interrogarlo ci saranno la giornalista e speaker radiofonica di Rtl 102.5 Francesca Cheyenne, il direttore de L’Intraprendente e firma di Libero Giovanni Sallusti, e la giornalista de L’Arena Elena Cardinali. «Nei miei dieci anni da sindaco -dice-dal 2007 al 2017, il Comune di Verona è diventato il quarto pagatore più veloce d’Italia e salda le fatture ai privati entro 15 giorni. Il territorio è diventato il terzo polo turistico del Paese. Abbiamo creato migliaia di posti di lavoro in più anche grazie alla riqualificazione di alcune zone degradate. A Verona sono state aggiunte 250 telecamere ed è una delle città più sicure d’Italia. Non sono io a dirlo: lo hanno certificato tutte le statistiche. Ora mi candido per esportare il modello Verona in tutta Italia». A non parlarne male è indirettamente il PdF. Sul bilancio dell’amministrazione comunale di Verona per i prossimi due anni (2018-2020) , Filippo Grigolini, capolista del Popolo della Famiglia a Verona alle prossime elezioni per la Camera, evidenzia infatti il proprio dissenso: «Purtroppo non cambia un granché rispetto all’Amministrazione Tosi. Niente svolta epocale, dunque, a favore della famiglia, anzi, la voce principale per le politiche sociali e familiari si riduce nel triennio». Dalla campagna elettorale si tiene defilato il sindaco Federico Sboarina, che pensa di più, com’è giusto, alle vicende di Palazzo Barbieri. In questo filone s’inserisce l’incontro informale che ha avuto con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, a Verona Per Fieragricola. Il filo conduttore che li lega? Fondazione Arena e Teatro La Fenice, aeroporti Catullo e Marco Polo, sistema ferroviario e infrastrutturale. Ce n’è abbastastanza per non dormire la notte.