Tosi spinge maroni premier I leghisti non vogliono nemmeno sentir parlare dell’ex sindaco, ma lui manda messaggi alla coalizione. Intanto per la lista del Carroccio si presentano in 119: si salveranno solo in 45

Dal mondo leghista al quale era iscritto fin da bambino gli arrivano solo pugni e calci, ma Flavio Tosi dimostra di essere un grande incassatore e da socio fondatore della coalizione “Noi per l’Italia”, che, secondo l’ex viceministro Enrico Zanetti, in Veneto vale almeno il 6% e quindi 1 seggio sicuro, distribuisce messaggi in codice quasi fosse già il 5 marzo. Se il centrodestra arriva al 40 per cento alle elezioni politiche, chi sara’ il premier? “La prassi prevede che il presidente della Repubblica dia l’incarico a una persona che puo’ coagulare un governo intorno a sè, non a chi arriva primo e neanche al partito piu’ forte”, risponde così l’ex sindaco, “è quindi e’ chiaro- aggiunge- che questa indicazione arrivera’ dalla prima coalizione” alle urne “e cioe’ dal centrodestra che e’ la parte piu’ forte politicamente e con piu’ responsabilita’ di governo, che e’ Forza Italia. Quindi sara’ Berlusconi, probabilmente, a proporre a Mattarella il nome del premier da incaricare”. Potrebbe essere Roberto Maroni il nome su cui convergera’ il centrodestra? “Per quanto possa avere questioni personali all’interno della Lega- aggiunge Tosi- quando uno e’ capace governare, e’ capace di governare. Maroni e’ stato un grande ministro del welfare, un grande ministro dell’interno, un grande governatore. Credo che nessuna parte politica, neanche il centrosinistra, potrebbe eccepire su una figura come quella di Roberto Maroni”. Ma guarda anche oltre.”Se il centrodestra non avra’ la maggioranza elettorale”, dice, “servira’ un governo di responsabilita’ per le riforme e per la legge elettorale. Tutti i sondaggi dicono che puo’ farcela solo il centrodestra. Se non ce la facciamo da soli”, conclude, “l’unica cosa da fare e’ accordarsi sulla riforma elettorale e sulle riforme” accompagnando il lavoro del Parlamento con un governo “chiamiamolo di larghe intese o di responsabilita”. Intanto in casa Lega, con il sassolino nella scarpa di Tosi, è partita la marcia su Roma. A Padova, alla prima scrematura, si sono presentati in 119: una rosa dalla quale dovramnno essere scelti i 45 (17 nei collegi uninominali e 28 nel proporzionale) che finiranno in lista. Dalle bocche cucite sono usciti i nomi di Paolo Paternoster, Enrico Corsi, Laura Bocchi, Vito Comencini, Paolo Tosato e l’onnipresente Lorenzo Fontana.