Vendemmia al nero. I controlli della Finanza per contrastare il lavoro irregolare Le Fiamme Gialle hanno svolto diversi interventi nelle aree più interessate dalle operazioni di vendemmia. Controlli mirati nei confronti di cooperative che operano nel settore dell’agricoltura. Nel mirino aziende in Valpolicella e a Soave

I finanzieri del Comando Provinciale di Verona, negli ultimi mesi hanno intensificato le attività di contrasto al lavoro nero e irregolare, fenomeni di illegalità che, oltre a incidere negativamente sulla condizione dei singoli lavoratori dal punto di vista del trattamento economico e previdenziale.
In particolare hanno svolto diversi interventi nelle aree del territorio provinciale più interessate dalle operazioni di vendemmia finalizzati al contrasto del “lavoro nero” che, per la Guardia di Finanza, continua a rappresentare uno degli obiettivi prioritari.
I finanzieri del Gruppo di Verona e della Compagnia di Soave hanno identificato, presso aziende agricole operanti nel territorio della Valpolicella e dell’est veronese, 13 lavoratori impiegati completamente “in nero” e 3 lavoratori irregolari. Sono quindi scattate le maxi-sanzioni nei confronti dei rispettivi datori di lavoro per un importo complessivo di circa 18 mila euro. Contestualmente è stata avanzata al competente Ispettorato Territoriale del Lavoro la proposta di sospensione delle attività imprenditoriali.
Dall’inizio dell’anno il dispositivo di contrasto attuato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza è stato orientato a individuare e sanzionare con decisione i datori di lavoro che hanno fatto ricorso a lavoratori in nero o irregolari. Infatti i 255 i controlli svolti nello specifico settore dalle Fiamme Gialle scaligere in vari comparti – dalla ristorazione (bar e ristoranti), alle attività di servizi per la persona (estetisti, parrucchieri), ai locali notturni e di intrattenimento e alle imprese di costruzioni – hanno portato all’individuazione di ben 328 persone impiegate in violazione della normativa sul lavoro, di cui 183 lavoratori completamente “in nero” e 145 lavoratori irregolari, e alla conseguente irrogazione di sanzioni nei confronti di 106 datori di lavoro, 4 dei quali denunciati alla locale Procura della Repubblica per l’impiego di 30 lavoratori vittime di caporalato e 5 deferiti per violazione delle norme sull’immigrazione poiché impiegavano cittadini stranieri privi del permesso di soggiorno.
Ammontano a oltre 40 le proposte di sospensione dell’attività imprenditoriale avanzate quest’anno all’Ispettorato Territoriale del lavoro dai reparti delle Fiamme Gialle.
Il fenomeno del lavoro nero e dello sfruttamento della manodopera, spesso connesso al tema della sicurezza sul lavoro, oltre a costituire un’insidiosa piaga per l’intero sistema economico poiché sottrae risorse all’erario, mina gli interessi degli stessi lavoratori e inquina irrimediabilmente la competizione imprenditoriale.