ACQUE VERONESI MACINA UTILI MA RINVIA LE NOMINE DEL CDA Cordioli:”Lascio un’azienda sana”. Investimenti per 24 milioni. La tariffa più bassa del Veneto. Ci si rivede a maggio

«Nel solo 2017 abbiamo investito 24 milioni di euro in tutta la provincia scaligera, riuscendo a risolvere criticità che si trascinavano da anni. Contemporaneamente siamo impegnati ad affrontare quotidianamente l’emergenza pfas con importanti risorse e mezzi, riuscendo a mantenere la tariffa idrica più bassa del Veneto e tra le meno care d’Italia». Niko Cordioli, presidente di Acque Veronesi dal 2015, ha così commentato l’approvazione ad unanimità del bilancio relativo all’anno 2017 della società consortile. Alla presenza dei sindaci dei Comuni dell’Area Gestionale di Acque Veronesi (era presente oltre il 90% dei consorziati) e del presidente di Agsm (socio di maggioranza della società consortile) Michele Croce, Cordioli, accompagnato dai membri del Cda uscente Domenico Dal Cero e Paola Briani, ha illustrato i numeri salienti del bilancio di esercizio. Dati assolutamente positivi, si legge in una nota, a cominciare da un utile di quasi 2 milioni di euro, in linea con quello dell’esercizio 2016 e superiore di circa 0,5 milioni di Euro rispetto al budget. Il margine operativo lordo si attesta a circa 17,4 milioni. Per quanto concerne gli investimenti la società ha pienamente rispettato gli impegni assunti in sede di approvazione tariffaria del 2017 mettendo in funzione opere per 22,5 milioni di euro e avendo realizzato investimenti per 24 milioni rispetto ai 18,9 milioni previsti. Il 2017 è stato inoltre caratterizzato da un importante attività di snellimento burocratico che ha consentito un’accelerazione dell’iter riguardante le migliaia di approvvigionamenti, forniture, servizi e lavori che Acque Veronesi espleta ogni anno. Durante l’assemblea è stata infine affrontata e discussa l’emergenza pfas. Emergenza seguita a livello istituzionale in prima persona dal consigliere Paola Briani che si è interfacciata in questi anni con le amministrazioni, con la Regione Veneto e con associazioni civiche. Sono state ricordate le numerose attività e gli sforzi messi in atto fin dalla nascita delle criticità dall’azienda, impegnata quotidianamente nel rispetto dei nuovi limiti indicati dalla Regione Veneto, particolarmente restrittivi rispetto a quelli applicati in Europa, che impone di garantire il rispetto del limite zero tecnico PFAS nell’acqua potabile, attraverso investimenti infrastrutturali e gestionali di significativo importo. Acque Veronesi ha inoltre presentato nei mesi scorsi il progetto per la sostituzione della fonte di emungimento compromessa con altra non inquinata ed è già pronta all’avvio della realizzazione di tale investimento, oggetto di finanziamento da parte dello Stato e della Regione. “Un bilancio positivo, che deve proiettare Acque Veronesi nel futuro – ha detto Michele Croce – Gli investimenti salgono, come aveva chiesto Agsm. Si deve investire sull’acqua, che è un bene primario, sui filtri per la centrale di Lonigo contro la presenza di Pfas, dove bisogna raggiungere l’obiettivo dello 0 per cento di agenti inquinanti nell’acqua”. L’assemblea dei Soci ha rinviato a data da destinarsi (probabilmente nel mese di maggio) la nomina dei nuovi membri del Consiglio di amministrazione.