Capire e capirsi, il segreto è l’empatia – di Sara Rosa “Sentirci capiti ci protegge dal rischio di sentirsi soli, soprattutto nella sofferenza”

Empatia deriva dal greco en-pathos, che significa “sentire dentro”. Nell’Antica Grecia questo termine veniva utilizzato per indicare il rapporto emozionale tra i cantori antichi e il pubblico. Agli inizi del Novecento, viene introdotta la dimensione empatica in psicologia, parlando di partecipazione profonda all’esperienza di un altro essere. Il suo esatto opposto è la dispatia, ovvero il rifiuto, la rinunzia o l’incapacità di condividere le emozioni e i sentimenti degli altri.
Ma essere persone empatiche, cosa significa? Le principali componenti dell’empatia sono la capacità di decodificare gli stati emotivi degli altri, rivestire il ruolo e la prospettiva dell’altro e rispondere affettivamente alle loro emozioni. A livello neurobiologico, la comprensione dei vissuti dell’altro è sostenuta da una specifica classe di neuroni, definiti a specchio.
La ricerca scientifica ha evidenziato che il partecipare come osservatori ad azioni, sensazioni ed emozioni di altri esseri, attiva le stesse aree cerebrali che di norma vengono coinvolte nello svolgimento in prima persona delle stesse azioni e nella percezione delle stesse sensazioni ed emozioni. Ci “specchiamo” quindi per vedere e sentire la vita altrui. Sintonizzarsi sulle emozioni dell’altro è però impegnativo e richiede uno sforzo cognitivo. Talvolta fatichiamo a empatizzare perché farlo richiede un importante investimento mentale che ci spinge oltre l’individualismo. Talvolta rischiamo invece di empatizzare eccessivamente, quando quelle stesse emozioni ci travolgono fino al punto di non essere più capaci di rispondere ad esse. L’empatia quindi va sempre bilanciata perché sia pro
duttiva.
Va precisato che è anche una sensibilità estremamente soggettiva, che si è visto venir meno in certe condizioni psicopatologiche, come in alcuni Disturbi di personalità.
Ma perché è importante promuovere e alimentare l’empatia? Perché ci permette di capirci e di capire… E’ innanzitutto fondamentale utilizzare questa preziosa capacità con noi stessi, sviluppando la capacità di entrare in contatto con le nostre di emozioni in quanto l’empatia verso sé stessi è di fatto propedeutica, al fine di far accrescere l’empatia per l’altro.
Si tratta di una competenza emotiva grazie alla quale è possibile entrare in sintonia con noi stessi e solo poi con l’altro. E’ un’abilità sociale e rappresenta uno degli strumenti base di una comunicazione interpersonale efficace. Permette di mettere in atto comportamenti che avvicinano le persone. Grazie alla comprensione del vissuto dell’altro, possiamo orientare il nostro comportamento verso agiti positivi come l’aiuto e il sostegno, anziché l’indifferenza, la rabbia e l’aggressività. Riconoscere le emozioni degli altri, e viceversa vedere che gli altri riconoscono le nostre, facilita le
nostre interazioni.
Sentirci capiti ci protegge dal rischio di sentirci soli soprattutto nella nostra sofferenza. Nelle relazioni interpersonali l’empatia diventa la chiave di accesso ai sentimenti, agli stati d’animo, alle motivazioni e al mondo dell’altro. È un’abilità fondante alla nostra crescita personale, ci permette infatti di ampliare la nostra percezione “sfruttando “esperienze diverse. L’empatia è fondamentale inoltre per poter costruire relazioni interpersonali di alta qualità e, in particolar modo, per nutrire i legami.

*psicologa e psicoterapeuta