Speri: la storia, la tradizione, il rispetto – di Stefania Tessari Tre parole per definire la storica azienda di San Pietro Incariano: Giampaolo racconta

Una cultura vitivinicola e un lavoro certosino, improntato alla ricerca di standard qualitativi molto alti, senza cedere “alle lusinghe del mercato”, che dura da 7 generazioni. Dal 1874, precisamente, riferimento temporale della prima botte datata dell’azienda. Ma le radici di Speri Viticoltori, famiglia storica di San Pietro in Cariano, affondano in un terreno ancora più profondo, in una storia ancora più antica. Una storia che dimora in una casa di famiglia costruita nel 1550.
Il presente vede, nell’azienda Speri, la realtà biologica più importante per estensione di ettari e produzione nelle zone più vocate Valpolicella Classica, con un’estensione di circa 60 ettari.
Carlo, Alberto, Giampaolo, Giampietro, Laura, Chiara, Luca e Giuseppe: tre generazioni, oggi, collaborano in un vincente e collaudato gioco di squadra, nella gestione dell’attività produttiva in tutte le sue fasi, dalla vigna alla bottiglia. Perché… come ricorda la famiglia Speri: “la qualità di un vino si determina in vigna”.
Chiediamo a Giampaolo, come è nata l’azienda Speri?
La casa storica della nostra famiglia è datata 1550, e sicuramente essendo una famiglia contadina la coltivazione della vite era già presente. In azienda abbiamo una botte storica del 1874 intestata a Francesco Speri e riteniamo che da quel momento sicuramente la vite e tutta la parte enologica sia diventata l’attività principale. Manteniamo pertanto tale data come data di fondazione della nostra cantina. La nostra è una famiglia storica della Valpolicella, ed un’autorevole e fedele interprete dei vini della Valpolicella Classica.
Quali sono le caratteristiche che contraddistinguono i vini dell’Azienda Speri?
Dopo anni di agricoltura sostenibile, nel 2015 abbiamo ottenuto la certificazione biologica su tutta la produzione. Coltiviamo da sempre solo vitigni autoctoni della Valpolicella (Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e altre varietà indigene). Senza mai lasciarci sedurre dalle mode del momento, la produzione si concentra su cinque tipologie di vini classici, esclusivamente DOC e DOCG: l’azienda, ha, infatti, mantenuto intatta nel tempo la propria identità, perseguendo una coerenza e integrità di stile riconoscibile negli anni.
In quali scelte e vini si traducono questi valori?
Dall’attenzione ai ritmi della natura deriva la scelta di non produrre il vino più rinomato, l’Amarone, nelle annate meno favorevoli. Ancora, per evidenziare le peculiarità di ogni appezzamento, le uve provenienti da ogni vigneto sono vinificate separatamente, dando vita ai Cru, come il celebre Amarone Classico Vigneto Monte Sant’Urbano, il Valpolicella Classico Superiore Sant’Urbano e il Recioto Classico La Roggia.
Qual è il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda?
Simbolo indiscusso della nostra azienda è l’Amarone Monte Sant’Urbano. È un eccellente esempio di finezza e classicità. Le uve vengono appassite per un lungo periodo: è questa la base per un vino di notevole struttura e morbidezza a cui viene garantita una lunghissima vita.
Avete progetti in cantiere per il futuro?
Abbiamo in progetto di ristrutturare tutta la parte storica dell’azienda, appunto la vecchia casa dove sono nati bisnonni nonni e genitori.
Tre parole per descrivere la filosofia dell’azienda Speri?
Storia, tradizione e rispetto del territorio.