Sul filobus sono scintille Per proseguire l’iter serve un nuovo direttore: l’unico dipendente che ha le qualifiche necessarie è l’ingegner Voi, ma è già responsabile del procedimento ed è dunque incompatibile

Passano gli anni, ma quando si parla di filobus, tra Amt e Comune, sono sempre scintille. “Dopo l’apparente riappacificazione sulle variante al progetto del filobus riguardante il deposito dei mezzi e il sottopasso di Città di Nimes”, fa notare Michele Bertucco, consiglieri di Sinistra e Verona in Comune, “i rapporti tra Comune e Amt tornano a farsi incandescenti”. Tutto, sembrerebbe a seguito della delibera di giunta numero 62 del 20 febbraio 2018. Il copione è lo stesso del passato, con la giunta che sollecita Amt a farsi carico di tutti gli adempimenti necessari al proseguimento dell’iter, in particolar modo per quanto riguarda la nomina del direttore dei lavori (ora in carico al Comune ma chi se ne occupava è andato in pensione) e Amt che rispedisce la richiesta al mittente sostenendo di non essere in grado di provvedere. “La complessità della vicenda avrebbe dovuto indurre il Comune a ricercare un percorso condiviso con la scrivente azienda” esordisce il presidente Francesco Barini. “La nomina del direttore dei lavori necessita di adempimenti procedurali difficilmente compatibili con l’immediata esecutività della delibera giuntale”. Ad ogni modo, chiarisce Barini, “l’invito rivolto ad Amt di provvedere ad individuare il nuovo direttore dei lavori non può trovare attuazione”. Si precisa infatti che “l’unico dipendente in possesso delle qualifiche necessarie è l’ingegner Carlo Alberto Voi” che però è già Responsabile unico del procedimento (Rup) dunque incompatibile. Pertanto, conclude Amt, “onde evitare ripercussioni, tale ruolo non può che rimanere in capo al Comune di Verona”. Tradotto: l’opera più importante ancora in piedi è priva di chi la dovrebbe guidare a compimento. Si allontana sempre di più la possibilità che essa possa trovare realizzazione entro il 2022, come era stato preventivato. Basti dire- conclude Bertucco- che è già saltata la tappa del crono-programma che doveva vedere la consegna il 5 febbraio del piano particellare degli espropri aggiornato. Avanti di questo passo il Ministero si stancherà e assegnerà a qualche altra città più meritevole i soldi del cofinanziamento pubblico”. Speriamo di no, ma le amministrazioni passano e del filobus restano per ora solo delle ripetute inaugurazioni di qualche inizio lavori.