UNA CITTA’, I SUOI SINDACI (Sesta puntata). E’ il 1980: si apre l’epoca di “Re Lele” Gabriele Sboarina è sindaco a 46 anni due mandati che cambieranno la città

di Rossella Lazzarini

Nato il 24 marzo 1935, figlio di un imprenditore, laurea in Economia, insegnante, Gabriele Sboarina diventa sindaco di Verona a 46 anni, il 31 luglio 1980. Appartiene alla corrente dorotea della Dc e ha un curriculum politico di tutto rispetto: sindaco di Badia Calavena per tre anni, assessore provinciale ai lavori pubblici, parlamentare e segretario provinciale della Dc, presidente della Comunità della Lessinia, presidente della Fiera dal 1977 al 1981.
Giornali e tv locali lo chiamano “Re Lele”. E in effetti nei suoi dieci anni di mandato (verrà rieletto nel 1985 con 20 mila 641 preferenze), come un vero monarca, lascerà un’impronta significativa sullo sviluppo futuro della città. CASA. Nel 1984 viene varato un Piano per l’edilizia economico popolare che nel corso di dieci anni porterà alla realizzazione di oltre tremila alloggi da parte di Agec, Iacp e cooperative. Grazie all’accordo fra il Comune e due banche cittadine, vengono erogati mutui a tasso agevolato fino a 12 miliardi di lire per l’acquisto della prima casa.

INFRASTRUTTURE. Viene incrementato lo sviluppo del Quadrante Europa con la costruzione del Centro Intermodale e lo spostamento dei Magazzini Generali, viene individuata l’area dell’innovazione alla Marangona, mentre a servizio della Fiera viene realizzato, primo in Europa, l’Agricenter per la commercializzazione dei prodotti agricoli. Nel 1982 viene inaugurato a Forte Procolo il primo impianto veronese di cogenerazione: l’impianto, realizzato da Agsm, è il più grande d’Italia. Qualche mese dopo entra in funzione il depuratore cittadino di Basso Acquar. UNIVERSITA’. Nel 1982, dopo 23 anni di dipendenza da Padova, l’Università di Verona conquista l’autonomia. Il 14 dicembre 1983, all’inaugurazione del primo anno accademico, interverrà il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Nello stesso periodo viene avviata l’Università della Terza Età, che avrà da subito un grande successo.

IMPIANTI SPORTIVI. Nel 1983 iniziano i lavori del Palazzetto dello Sport per il basket e il volley: verrà inaugurato nel 1986, costo 8 miliardi. L’anno dopo si inaugura il centro nuoto di via Galliano, il “Lido”, che costa quasi un miliardo. Al termine del decennio sono in fase di realizzazione cinque nuovi centri polisportivi: ex area Poggi a Porto San Pancrazio, Sorelle della Misericordia a San Michele, via Santini in Borgo Trento, via Germania a Golosine, Gavagnin in Borgo Venezia.

ARSENALE. Nel luglio 1986, grazie a una permuta con il Demanio, l’ex Arsenale austriaco di Borgo Trento diventa di proprietà comunale. Per deciderne la destinazione, viene conferito l’incarico agli architetti di fama internazionale Gae Aulenti, James Stirling e Hans Hollein, per la progettazione di tre ipotesi di utilizzo.
MONDIALI. Gli interventi viabilistici più importanti vengono realizzati fra il 1987 e il 1990, grazie a Italia ’90: Verona entra infatti nel numero delle città italiane che ospitano i Mondiali di calcio (4 le partite giocate al Bentegodi), godendo dei finanziamenti destinati all’evento. Oltre all’adeguamento del Bentegodi, vengono realizzati i tre parcheggi dello stadio, la palazzina stampa destinata in seguito al tennistavolo, il campo di calcio di via Sogare, le due bretelle di collegamento fra via Dal Cero e lo stadio e Verona nord-via Albere, i sottopassi di Porta Nuova e Porta Palio. Complessivamente le opere per i Mondiali costano quasi 190 miliardi, 100 dei quali a carico del Comune.