Gaudenzi mette la firma sul pareggio Nella sua lunga carriera di centrocampista le due tappe sono quelle più importanti

Nella sua lunga carriera di centrocampista, trascorsa indossando maglie di diversi club, Verona e Milan rappresentano per Gianluca Gaudenzi, le due tappe per certi versi più significative e importanti. L’anno passato in gialloblù, nonostante la retrocessione, diventò il suo trampolino di lancio consentendogli di indossare la stagione successiva proprio la prestigiosa casacca rossonera.

VERONA STAGIONE SFORTUNATA
Quella fu, purtroppo per lui, una stagione sfortunata che si concluse con una retrocessione. «Arrivai a Verona dal Monza. Per me si trattava di tornare a giocare in serie A dopo le due stagioni disputate con il Pescara. La società gialloblù – ricorda Gaudenzi – non attraversava un periodo particolarmente felice e questo aveva influito anche sulle scelte del mercato estivo. La squadra era formata da un gruppo di ragazzi giovani che comprendeva, oltre a me, anche Peruzzi, Davide Pellegrini, Sotomayor e Pusceddu. C’erano poi giocatori esperti come Pierino Fanna, Magrin, Prytz, Favero e Gutierrez. L’allenatore era Osvaldo Bagnoli, un grande mister ma anche un grande uomo. In mezzo a mille difficoltà lui divenne il nostro parafulmine che ci consentì di rimanere concentrati sull’obiettivo. Nonostante una brutta partenza, riuscimmo comunque a rimanere aggrappati al treno della salvezza, dando tutto noi stessi fino alla fine, arrivando a giocarci tutto all’ultima giornata a Cesena, dopo aver battuto il Milan in casa la settimana prima. Contro i romagnoli, purtroppo, una rete del “Condor” Agostini ci condannò alla retrocessione. Di Verona, città meravigliosa, e dei sui tifosi, conservo un bellissimo ricordo».

IL SOGNO ROSSONERO
Il Milan, che in quel campionato visse suo malgrado per la seconda volta la tragedia della “Fatal Verona”, divenne ironia della sorte la sua nuova squadra. «Durante uno degli ultimi allenamenti vidi Arrigo Sacchi intrattenersi con Bagnoli – racconta – e lì, probabilmente, furono messe le basi per il mio trasferimento. Il Milan, assieme a Inter e Juve sono probabilmente le tre maglie che ogni giocatore sogna di indossare. Quella con i rossoneri, anche se durò una sola stagione, fu per me un’esperienza straordinaria. Misi insieme una ventina di presenze e ebbi anche la grande soddisfazione di entrare in campo gli ultimi sette minuti della finale per la Coppa Intercontinentale, vinta contro l’Olimpia Assuncion. Inoltre disputai la partita di andata della finale della Supercoppa Europea, vinta contro la Sampdoria».

VERONA E MILAN OGGI
«La partita di sabato – commenta – almeno sulla carta, è sicuramente proibitiva per i gialloblù. Il Milan ha iniziato bene questo campionato. Dopo il pareggio in Champions con il Newcastle vorrà sicuramente rifarsi della pesante sconfitta subita nel derby con l’Inter. Il Verona, però, è una squadra che non molla mai. Questa è una caratteristica che si porta dietro oramai da qualche anno, da quando è arrivato Ivan Juric. Ora c’è Baroni che mi sembra un bravo allenatore e, soprattutto, una persona per bene, cosa che mai non guasta. I gialloblù sono una buona squadra ma bisogna tener conto che il campionato italiano si è un po’ livellato ed è diventato molto più difficile. Mi chiedete un pronostico? Firmo subito per un pareggio».

Enrico Brigi