L’ARENA PUNTA SU NABUCCO Il sovrintendente Giuliano Polo non si nasconde le difficoltà in cui naviga la Fondazione. “Ma la scommessa è vinta”

Sarà il Nabucco di Giuseppe Verdi nel nuovo allestimento firmato per regia e costumi da Arnaud Bernard ad inaugurare, venerdì 23 giugno, il 95/mo Opera Festival all’Arena di Verona. Le scene sono di Alessandro Camera; sul podio Daniel Oren, uno dei maggiori interpreti verdiani, da oltre 30 anni ospite abituale dell’Arena, a cui per quattro serate si alternerà la bacchetta di Jordi Bernàcer, direttore che ritroveremo alla guida dell’orchestra areniana anche per lo spettacolo d’eccezione dedicato a Placido Domingo. Il cartello­ne, presentato dal sovrintendente Giuliano Polo prevede cinque titoli con 48 serate. Oltre a Nabucco, altri due ca­polavori di Verdi: Rigoletto e Aida (opera simbolo del Fe­stival lirico areniano con le sue 650 rappresentazioni dal 1913 ad oggi) che verrà proposta in due allestimenti. «La fonda­zione sta già bene. Deve recuperare le conseguenze di alcuni anni di difficoltà», am­mette Polo. «Sono state adottate misure di contenimento e di ri­sparmio ma anche investimenti in qualità e in comunicazione. In qualità puntiamo di proporre almeno un allestimento nuovo ogni anno, un impegno audace per quest’anno ma ci siamo riusciti». E precisa: «È nuovo allestimento del Nabuc­co che sarà monumentale, innovativa ma non provocatoria».  «Di­spia­ce che in città ci sia la sensazione che soste­nere la Fondazione sia so­ste­nere un carrozzone. Così non è, aspettiamo di raggiungere alcuni risultati certi poi li mo­streremo a chi dovrà decidere se merita un investimento». E precisa: «Il debito è ancora enorme ma il dato nel bilancio sarà di due milioni migliore». C’è un calo di spettatori, in parte fisiologico, ma c’è un’inversione di tendenza. Nella prevendita ci sono segnali po­sitivi. Si aspetta l’acuto.

Fervono intanto  i preparativi per la 95a edizione del Festival Lirico all’Arena di Verona, che inaugura il 23 giugno con Nabucco di Giuseppe Verdi, terzo titolo più rappresentato nell’anfiteatro veronese. L’opera andrà in scena per dodici serate in un nuovo allestimento firmato per regia e costumi da  Arnaud Bernard e con scene di Alessandro Camera. La messa in scena del capolavoro verdiano è ambientata idealmente nel periodo del Risorgimento italiano durante le Cinque Giornate di Milano. L’azione si svolge attorno e all’interno al Teatro alla Scala durante una reale rappresentazione di Nabucco, per sottolineare quanto l’opera e la musica di Verdi potessero accendere gli animi ancor più di mille proclami, e prevede colpi di fucile e spari di cannone che potranno essere uditi all’esterno dell’Anfiteatro, ma che sono ovviamente a salve. Seguirà Aida, opera simbolo del Festival lirico con le sue 650 rappresentazioni dal 1913 ad oggi. Sui social sta intando diventando virale un video lanciato dalla Fondazione Arena per la regia di Magnoni. L’allestimento, come lo ha definito il sovrintendente Giuliano Polo, sarà kolossal. Per concludere, il 15 agosto sarà in programma la terza serata-evento, con l’esecuzione della IX Sinfonia di Beethoven diretta da Daniel Oren: una serata di gala di pura emozione, che vedrà il capolavoro assoluto del genio di Bonn – prima composizione musicale dichiarata nel 2001 “Patrimonio dell’Umanità” dall’Unesco, con l’iscrizione nel registro della “Memoria del Mondo” – risuonare nell’anfiteatro fino ad avvolgerlo nell’entusiasmo del celeberrimo Inno alla Gioia.