“L’Italia ha distrutto scuola e giornali” Dibattito organizzato dalla fondazione Masi

Tenuta Canova, uno dei fiori all’occhiello delle Cantine Masi e del Lago di Garda – meta turistica tra le più importanti in Italia – è stata ieri scenario dell’evento culturale di alto profilo, “L’aula (e la redazione) vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola e i suoi giornali”, organizzato dalla Fondazione Masi L’incontro ha visto al centro del dibattito gli argomenti trattati dai libri, recentemente pubblicati dall’editore Marsilio, dell’autorevole editorialista e storico del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia “L’aula vuota. Come l’Italia ha distrutto la sua scuola”, e dello scrittore Stefano Lorenzetto, “Chi non l’ha detto. Dizionario delle citazioni sbagliate”. Sono intervenuti Lucetta Scaraffia, professore di Storia Contemporanea – Università La Sapienza di Roma – e Giovanni Maria Vian (Premio Masi Civiltà Veneta 2008), storico e giornalista. A moderare l’incontro Marzio Breda, quirinalista del Corriere della Sera. Dopo l’indirizzo di saluto per conto della Fondazione Masi da parte di Sandro Boscaini, il dibattito, a tratti sagace e ironico, ha delineato in un quadro di attualità e al contempo di amara realtà l’Italia dell’istruzione e dell’informazione. Galli della Loggia attraverso un’approfondita analisi non convenzionale sul ruolo della triade politica-scuola-istruzione dall’Unità a oggi si è interrogato su come si è involuto il sistema educativo nelle sue tante burocratiche riforme fino a dare una desolata immagine del declino del paese e mettendo sotto accusa classismo, lo sgretolarsi dell’autorità e della disciplina e la decisione “che la scuola non dovesse più trasmettere nozioni, perché noiose, ma servire ad altre cose tra cui promuovere tutti”. Stefano Lorenzetto ha tracciato un brillante affresco delle più celebri citazioni errate della storia, sottoponendole ai raggi X e raccontando come e perché si siano diffuse in modo errato, nella convinzione che il “citazionismo” sia una deriva che ha tolto credibilità al ruolo dello scrittore: “riporta una bugia 100 volte e diventerà una realtà”.