Vino: più qualità, meno prodotto

Meno produzioni ma di maggiore qualità con un ritorno alla valorizzazione della vigna. E’ questo il messaggio, in sintesi, emerso dall’incontro “Analisi di mercato e scelte vendemmiali 2019” organizzato ieri da Coldiretti Verona alla Cantina Ca’ Rugate di Montecchia di Crosara. All’appuntamento sono intervenuti tutti i rappresentanti dei Consorzi di Tutela delle denominazioni veronesi che hanno delineato una panoramica della vitivinicoltura della provincia scaligera a qualche settimana dalla prossima vendemmia. Dopo i saluti di Franca Castellani, vice presidente di Coldiretti Verona, che ha evidenziato la necessità di alzare la qualità delle produzioni con il giusto riconoscimento alle aziende agricole, Dom­enico Bosco, responsabile settore vitivinicolo della Coldiretti nazionale, ha moderato l’incontro e introdotto i relatori. Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Verona ha detto, nelle conclusioni, che: “E’ necessario il confronto continuo tra i produttori e i Consorzi di Tutela il cui ruolo attivo nell’interpretare il mercato e orientare le scelte produttive è sempre più importante per garantire un’equa distribuzione, valore lungo la filiera”. Andrea Sartori, presidente del Consorzio di tutela vini Valpolicella, ha ricordato che “l’evoluzione della produzione è più veloce di quella del mercato. Negli ultimi 10 anni il territorio del Consorzio ha visto crescere la propria superficie vitata di circa il 30%, con un incremento produttivo che sfiora il 40%, e con un +50% di uve messe a riposo per Amarone e Recioto”. Quasi 8.200 sono gli ettari di vigneto e una produzione complessiva della DO di oltre 60 milioni di bottiglie. La produzione di Amarone è di circa 17 milioni bottiglie. Il presidente del Consorzio di tutela del Chiaretto e Bardolino, Franco Cristoforetti, ha sottolineato il successo riscosso dal Chiaretto, con volumi quasi raddoppiati negli ultimi otto anni raggiungendo circa 10 milioni di bottiglie.