Accordo Ubi banca e Adoa Grande progetto di welfare Per le associazioni e gli enti del terzo settore del territorio

Guidare e supportare le associazioni e gli enti che vogliono adottare una soluzione di welfare aziendale per incrementare la produttività e il benessere dei lavoratori. Con questo obiettivo ADOA – Associazione Diocesana per le Opere Assistenziali e UBI Banca hanno firmato un accordo per promuovere, fra gli Enti veronesi riconducibili da ADOA e i loro dipendenti, l’adozione al proprio interno di soluzioni innovative di welfare aziendale.
UBI Banca, grazie alla divisione specializzata UBI Welfare, offre un servizio di consulenza evoluta e completa, con soluzioni integrate e personalizzate per associazioni, enti e imprese di grandi, medie e piccole dimensioni. ADOA, Associazione Diocesana per le Opere Assistenziali nata per iniziativa della Diocesi di Verona e dei più importanti istituti religiosi ed enti del terzo settore con sede sul medesimo territorio, coordina l’azione assistenziale e caritativa delle organizzazioni di origine ecclesiale ad essi collegate. Una quarantina di enti aderenti che svolgono il loro servizio per le persone bisognose nell’area dell’assistenza agli anziani, della diversa abilità, del disagio psichico e della marginalità sociale.
“Questa importante partnership siglata con UBI BANCA”, dichiara l’avv. Tomas Chiaramonte, Segretario Generale di ADOA, consentirà di sviluppare sistemi di welfare che qualificheranno ulteriormente le nostre Organizzazioni, stimolandole a creare ulteriore valore per le Comunità nelle quali svolgono il loro prezioso servizio e, in questo caso particolare, dimostra con i fatti quanto le persone che lavorano con noi siano considerate preziose per la qualità che esprimiamo nei servizi di cura offerti a più di ventimila utenti sul territorio veronese”.
Conclude mons. Roberto Campostrini, presidente di ADOA e Vicario Generale della Diocesi di Verona: “Aver siglato un accordo così fruttuoso per i nostri lavoratori e i loro bisogni e per di più in un momento come quello in cui stiamo vivendo, – in piena emergenza CODIV-19 – vuole testimoniare il nostro sentirci famiglia e la gratitudine per il loro impegno esemplare”.