Dal 2019 al 2022 Agec ha chiuso i bilanci con utili di 2,8 milioni, il prossimo triennio si presenta però con uno scenario completamente diverso. Per questo, si stima in almeno due milioni l’anno il maggior fabbisogno che il Comune dovrebbe versare nelle casse della sua azienda strumentale per non mettere a rischio i servizi (edilizia popolare, refezione scolastica, farmacie comunali, cimiteri, Torre Lamberti e funicolare). “Se Agec entra in difficoltà, entra in difficoltà la comunità cittadina”, ha spiegato Federico Sboarina, capogruppo civica Battiti. “Maggiori costi delle materie prime, come la spesa per le mense scolastiche, maggiori spese del personale per nuovi contratti, crisi economica e inflazione fanno prevedere perdite complessive nel triennio di 10 milioni. Riesce l’assessore al Bilancio Bertucco a reperire le risorse e far fronte allo sbilancio oppure deve essere costretto a aumentare le rette per la refezione scolastica? Il rischio è che venga messa a rischio la qualità dei pasti, ma anche il blocco di nuove assunzioni e degli investimenti con l’indisponibilità di nuovi alloggi per le famiglie bisognose. Conoscendo i bilanci Agec, è facile prevedere che le disponibilità liquide si esauriranno a breve, quindi il Comune non ha altra chance se non finanziare direttamente l’azienda, oltre ad un piano immediato di riduzione dei costi. E per fortuna che il presidente Ascione aveva concluso un contratto per bloccare le tariffe dell’energia ben prima che scoppiasse la guerra in Ucraina. A giugno abbiamo lasciato l’azienda in buone condizioni finanziarie e anche come rinnovamento del patrimonio immobiliare, adesso però la situazione economica generale impone purtroppo decisioni rapide per mettere in sicurezza l’azienda”. Sono queste le motivazioni contenute nell’interrogazione a risposta scritta che Sboarina ha rivolto al presidente del Consiglio Vallani e al sindaco Tommasi, chiedendo quali misure si intendono attuare per affrontare queste criticità.