Un “amico” discreto, che non si impone, attento ai desideri del malato, efficace nell’aiutare, intuitivo nel cogliere le difficoltà della persona, umile nel donare senza attendere ringraziamenti, serio e determinato a svolgere con coscienza l’impegno preso. Ecco l’identikit del volontario A.v.v.o., Associazione Volontari Visitatori Ospedalieri. A raccontarci l’associazione, è il Presidente Adalberto Rohr.
Come è nata la vostra realtà?
Nel marzo 1987 su impulso diocesano, favorita dalla Direzione Ospedaliera, per umanizzare e organizzare un’assistenza specifica ai malati soli e con difficoltà. A.V.V.O. è iscritta al Registro nazionale RUNTS e sviluppa la Formazione dei propri Volontari secondo i programmi previsti dall’Azienda Ospedaliera e con la Tutoria in Reparto da parte dei Volontari anziani, in modo da favorire l’arricchimento personale e lo scambio di esperienze fruttuose a servizio degli Assistiti.
Qual è la mission dell’associazione?
Nello spirito del buon Samaritano, affianchiamo il Personale Sanitario nella distribuzione del cibo per soffermarci coi degenti soli e/o inabili a predisporre le loro vivande ed eventualmente anche imboccarli. Non siamo sostituti a costo zero, ma consentiamo che la distribuzione avvenga in tempi contenuti affinché il cibo non si raffreddi, che ciascun malato non debba attendere per alimentarsi, che chi è inabile venga amorevolmente imboccato, idratato e moralmente sostenuto.
Su quale territorio operate?
Solo nei Reparti più critici dell’Ospedale di Borgo Trento: Geriatria A e B, Pronto Soccorso, Neurologia, Riabilitazione Neurologica, Medicina; a breve rientreremo in Ortopedia e Chirurgie del 5° piano del Polo Confortini.
Avete in cantiere progetti di cui vorreste parlare in particolare?
Stiamo completando il progetto di fine 2022 per raddoppiare i Volontari che si erano sostanzialmente dimezzati nei tre anni precedenti. Mi racconta una “storia virtuosa” sorta grazie al contributo della vostra realtà?
Più che una storia virtuosa particolare, racconterei che le varie Direzioni di Reparto apprezzano il nostro contributo, avendo notato che la nostra presenza assicura una migliore alimentazione ed idratazione dei pazienti. E ciò non per carenze del personale sanitario preposto, ma per lo specifico approccio personale che viviamo col malato: l’approccio molto pratico di “aiutare a mangiare” avviene con attenzione ed è d’aiuto alla mente e all’anima del degente, e contribuisce a farlo sentire “Persona”.
Di che tipo di supporto avete maggiormente bisogno?
La divulgazione del servizio certamente. Il raddoppio lo abbiamo ottenuto con appelli alle Messe festive con una decina di Chiese sia nel 2023 sia nel 2024. Stampa e passaparola sono ugualmente importanti per ottenere nuovi Soci come anche qualche sostegno economico che passa dal 5/1000 e da qualche bonifico bancario. Sul sito appare ciò che serve al bisogno.
Cosa vi augurate dal futuro per la vostra realtà?
Crescere moderatamente e mantenere alto il livello di servizio umano di cui il degente ha bisogno. Per questo seguiamo i Corsi Formativi dell’Azienda Ospedaliera, i Corsi da noi organizzati ai Soci su temi pertinenti il servizio e ogni nuovo Volontario è seguito da un Tutor che lo accompagna fino al raggiungimento della necessaria autonomia.
Stefania Tessari
Puntata numero 37