ACQUE VERONESI, TARIFFA PIÙ BASSA DEL VENETO Investimenti di oltre 30 milioni con un utile di esercizio di un milione. “Oltre le attese”

Oltre trenta milioni di euro di investimenti con una delle tariffe più basse d’Italia (la più bassa del Veneto). Decine di nuove opere, interventi volti a riammodernare rete e infrastrutture, criticità (anche gravi) risolte; con un impatto positivo in termini di sostenibilità ambientale e di un utilizzo sempre più efficiente della risorsa acqua. E’ un bilancio molto positivo quello presentato dal presidente di Acque Veronesi Roberto Mantovanelli e dai consiglieri di amministrazione Mirko Corrà e Paola Briani e approvato ad unanimità dai sindaci dei comuni dell’area gestionale (presenti 85% dei consorziati) e dal consigliere delegato di Agsm (il socio di maggioranza della società) Maurizio Giletto. IL BILANCIO IN CIFRE. Il 2018 di Acque Veronesi si è chiuso con il miglioramento dei principali indicatori economico finanziari e di sostenibilità. Dati positivi, a cominciare dal margine operativo lordo, che si è attestato a 21 milioni di euro con una crescita del 22% e un utile di 1,1 milioni di euro. “Numeri ancora più significativi” hanno spiegato i membri del consiglio di amministrazione di Acque Veronesi “se si considera che la tariffa applicata si conferma tra le più basse d’Italia e la più bassa del Veneto”. Molto significativo anche il dato relativo agli investimenti che hanno superato i 29 milioni previsti in sede di revisione tariffaria 2018, raggiungendo i 30,2 milioni di euro. Nel periodo 2018/2021 Acque Veronesi investirà oltre 150 milioni di euro nel piano delle opere più importante (e ambizioso) di sempre. “OLTRE LE ATTESE”. “Un bilancio con risultati superiori alle attese” ha spiegato il presidente di Acque Veronesi, Roberto Mantovanelli, “che testimonia la serietà e il buon lavoro delle due gestioni che si sono sovrapposte nel corso del 2018”, anno che per buona parte ha visto alla guida del team l’ex direttore generale Berton. “L’azienda è sana e la nostra tariffa è tra le più basse d’Italia se non d’Europa, ma questo non è sufficiente a lasciarci tranquilli”. “La vetustà delle reti, gli inquinanti emergenti, la scarsa percezione del servizio da parte degli utenti” conclude Mantovanelli “sono tre esempi di sfide che ci attendono nei prossimi anni e che per essere vinte ci impongono un cambio di passo ed in parte anche di mentalità. La nostra come le altre aziende idriche ha disperato bisogno di investire, innovare e comunicare”.