ADELE: I CAPRICCI DELLA STAR Via un hotel, dentro un altro. Urla e piatti contro il suo chef ed i camerieri. Bodyguard che allontanano ignari passanti e mangiate di pizza no stop solo al Boccondivino in via Sottoriva

In tutte le città di provincia, come Verona, retroscena e stranezze che avvengono si scoprono piano piano. Questa volta parliamo della star inglese Adele che come tale non poteva anche lei commettere qualche “follia”. Non entriamo nel merito di quanto avvenuto durante le prove dei concerti con il suo staff. Lì è off limits e tutto è concesso. Parliamo invece di quanto accaduto fuori dall’Arena. Arrivata con un jet privato Adele ha alloggiato con il figlio Angelo James all’hotel Due Torri dove erano state prenotate una ventina di stanze. Arrivata con il cuoco personale Adele non si è però trovata a suo agio. Location troppo rumorosa (sic!) il cibo del suo cuoco faceva schifo. Così sono volati epiteti contro lo stesso e i poveri camerieri del Due Torri.  Ci si è trasferiti così in una zona molto più silenziosa… in Zai al Crowne Plaza. Ogni spostamento della star, dall’Arsenale a Ponte Pietra e via Sottoriva, era controllato da bodyguard con assai poco savoir-faire. In molti si sono visti allontanare in malo modo ignorando di essere nei dintorni della celebre Adele. Per non parlare quando a pranzo andava al ristorante Boccondivino in via Sottoriva dove “impazziva” insieme al figlio, che si leccava pure il piatto. La pizza era sempre quella, precisa il titolare Pasquale Addeo. Mar­ghe­rita con bufala, basilico e un pò di rucola. Il tutto condito da birra e coca cola per il bimbo. Unico handicap che mentre era al ristorante allontanavano chi passava di lì, con le buone o con le cattive. Ignari passanti si vedevano affrontare da questi signori vestiti di nero con tanto di suv come supporto, e consigliati di cambiare strada. Pochi capivano il perchè. La grande Adele di giorno era irriconoscibile. Abito nero trasandato, niente trucco, capelli spettinati, zoccoli da turista. Chi l’ha vista sul palco non l’ha riconosciuta. Insomma il tutto della serie lei non sa chi sono io. Ma ad un’artista con la voce straordinaria come la sua, si possono perdonare anche questi eccessi di megalomania.

Cesare Albertini