Aggressione, il “castigo” del questore Imposto a quattro minorenni il divieto di accesso a locali pubblici. Convocati i genitori

Sono stati notificati ieri sera personalmente dal Questore i provvedimenti con i quali è stato imposto a quattro minorenni il divieto di accesso ad alcuni pubblici esercizi di Verona. I giovani destinatari della misura sono quelli che, nel primo pomeriggio dello scorso 18 gennaio, hanno aggredito un coetaneo nei pressi di Palazzo Barbieri: condotta che, oltre a costituire reato, è stata ritenuta, per la particolare efferatezza, pericolosa per la sicurezza pubblica.
La ricostruzione dei fatti che si sono verificati intorno alle 14:00 di giovedì della scorsa settimana ha consentito di accertare che i quattro minori – di età compresa tra i 14 e i 16 anni – dopo aver avvicinato un ragazzo alla fermata dell’autobus ed avergli chiesto una moneta, si sono scagliati in gruppo contro di lui quando lo stesso ha iniziato ad opporre resistenza al tentativo di rapina che uno dei minori identificati ha provato a mettere a segno.
L’azione violenta ed efferata del gruppo – che ha continuato ad infierire sulla vittima anche mentre questa era a terra, impossibilitata a difendersi – ha indotto il Questore di Verona a disporre nei confronti dei giovani il provvedimento che vieterà loro di accedere, per i prossimi 18 mesi, all’interno del Bar Corsini di Largo Divisione Pasubio, del Bar Bra di via degli Alpini, del Tang Ramen, dell’Hawaii Poke e dello Chef Corona Food di via Ponte Cittadella, di Signorvino, del Queen Chips and Food e del Mc Donald’s di Corso Porta Nuova.
Oltre al divieto di accedere a questi esercizi pubblici, il provvedimento impone ai quattro minorenni di non stazionare, per lo stesso periodo, nelle immediate vicinanze di questi locali e riconosce ai giovani solamente la facoltà di transitare senza sosta in via Degli Alpini e in Piazza Bra mantenendo, in tali circostanze, sempre adeguata distanza dai menzionati esercizi pubblici e la possibilità di sostare nei pressi della fermata dell’autobus esclusivamente per le esigenze di mobilità connesse alla frequentazione scolastica.
Tutte le informazioni circa la disposizione adottata e le motivazioni che l’hanno supportata sono state esaustivamente esposte dal Questore Massucci insieme al Dirigente e agli agenti dell’Anticrimine che hanno convocato i ragazzi in lungadige Galtarossa ieri in tarda serata, insieme ai loro genitori. Nel corso dell’incontro, questi ultimi hanno non solo condiviso l’esigenza di far comprendere ai figli che ogni comportamento porta con sé delle conseguenze e che è necessario assumersi, sin da giovani, le responsabilità delle proprie azioni, ma hanno assunto, altresì, l’impegno di mantenere un rapporto saldo con la Questura, orientato ad accompagnare i loro ragazzi in un fattivo percorso di ripresa della strada giusta.
Anche i quattro giovani, di fronte all’evidente dispiacere arrecato ai genitori, hanno manifestato l’intenzione di impegnarsi: volontà che, però, dovrà trovare riscontro in fatti concreti, coscienti e consapevoli.

Ex zoo, sgomberato l’edificio abusivo
Affidata a uno dei centri anti violenza comunali la donna vittima di maltrattamenti

A seguito delle operazioni da parte della Questura, intervenuta nell’area dell’ex Zoo per la segnalazione di presunti maltrattamenti a danno di una giovane donna di Cremona, questa mattina la Polizia locale insieme con i Servizi sociali è intervenuta per sgomberare l’immobile occupato abusivamente. La giovane, sentita dalle assistenti sociali, è stata affidata ad uno dei centri antiviolenza del Comune di Verona.
Nel frattempo sono in corso le operazioni da parte degli agenti della Polizia locale per mettere in sicurezza l’edificio.
La notizia di una giovane donna abusata e maltrattata all’interno di uno stabile era arrivata, lo ricordiamo, nel pomeriggio di sabato dalla questura di Cremona. Era stata la sorella della presunta vittima a segnalare che la stessa era stata picchiata ed era trattenuta contro la sua volontà in una struttura abusivamente occupata nei pressi della stazione di Verona Porta Nuova. Dal positioning del suo cellulare gli agenti della Polizia di Stato delle Volanti e della Squadra Mobile avevano rintracciato la ragazza all’interno dell’immobile di circonvallazione Oriani occupato da cittadini stranieri senza fissa dimora, più volte sgomberato dalle Forze dell’Ordine negli scorsi mesi. Al loro arrivo, gli agenti – che sono dovuti entrare tranciando il lucchetto che assicurava il cancello d’ingresso – hanno trovato la ragazza in stato di choc, con evidenti segni di violenza sul viso e sul corpo. Nel contesto di totale degrado e condizioni igienico sanitarie precarie in cui era stata segregata, la giovane aveva cercato conforto in un gattino che teneva in braccio al momento del ritrovamento e che ha continuato a stringere a sé per tutta la serata. Accompagnata al Pronto Soccorso, dove è stata visitata e curata dai sanitari, la donna è stata poi ascoltata dai poliziotti che, dopo aver formalizzato la denuncia, hanno proceduto all’arresto del presunto autore per maltrattamenti e lesioni aggravate.

Tommasi: “Tutti uniti per la sicurezza”

La sicurezza in città è un tema che riguarda tutti e tutte le istituzioni stanno lavorando insieme per affrontare il problema. Il sindaco Damiano Tommasi interviene sul tema sicurezza, dopo le tre aggressioni registrate in pochi giorni in città e alla vigilia del Consiglio comunale di questa sera dove il centrodestra andrà all’attacco, ribadendo la stretta collaborazione con le istituzioni preposte e la necessità di rafforzare il dialogo con il mondo degli adulti.
“I nostri riferimenti istituzionali sono Prefettura, Questura e Forze dell’ordine con le quali c’è non solo piena collaborazione ma anche piena sintonia rispetto alle risposte da dare in base ai numeri, ai fatti concreti alla realtà e alla giusta preoccupazione che le famiglie hanno. Condivido le parole di Prefetto e Questore”, aggiunge Tommasi, con un evidente rieferimento alle critiche che il prefetto ha invece ricevuto dal deputato Flavio Tosi di Forza Italia, “credo che si debba continuare a fare il lavoro di squadra intrapreso, di attenzione e di non sovradimensionamento di un fenomeno che esiste, che è comune a tante città e che riguarda una fascia di età alla quale non sono dedicate le giuste energie da parte di tutti, a partire dalle istituzioni ma anche dagli adulti. Dobbiamo tutti riflettere sul tema della vicinanza e ascolto dei nostri ragazzi”.
L’approccio preferito da Tommasi pare quindi quello educativo prima di tutto. “Dispiace che per alcuni episodi, come succede in tanti ambiti, dove l’albero che cade fa più rumore della foresta che cresce, non si riconoscano in una città come Verona, le tante iniziative giovanili, la tanta energia positiva che c’è e vive e che è molto attrattiva per i giovani. Sono convinto che il modo migliore per affrontare alcuni temi sia partire dai dati e dai fatti e non strumentalizzare”.
“Sicuramente gli episodi che sono accaduti e che accadono non solo a Verona ma anche in altre città fanno alzare il tiro e aumentano la sensibilità collettiva. E credo che anche la risposta debba essere collettiva e non solo degli enti preposti o dell’assessorato alla Sicurezza. L’assessora Zivelonghi sta facendo un ottimo lavoro”, sottolinea Tommasi (in Giunta pare che Zivelonghi si sia lamentata di essere stata lasciata sola a gestire le emergenze) e credo che questo sia il percorso giusto su cui proseguire. E’ importante e significativa la sintonia che sentiamo di avere con chi è la spalla per le amministrazioni su questi temi. Ci dà ulteriore fiducia in merito al percorso che come amministrazione abbiamo deciso di intraprendere, a partire da una condivisione di valori”.
Ma i controlli? “In quanto ai controlli, sottolineo che si sta facendo molto e va dato merito a chi il territorio lo presiede con interventi efficaci come ripetutamente dimostrato in questi mesi. Non dobbiamo dimenticare che siamo una città di interesse internazionale, con una forte presenza di turisti e ciò aumenta il rischio di episodi che si verificano in tutte le città con forte vocazione turistica. Ma non dimentichiamo che siamo anche la città di persone che, per la sua vivivibilità, decidono di vivere proprio qui. Serve continuare a fare squadra, serve più ascolto nelle relazioni, serve avere uno sguardo più lungo, non serve strumentalizzare”.