Alle sorgenti della canzone d’autore In sinergia con il giornalista Enrico De Angelis. Voci femminili e straordinari strumentisti

Ha inizio la nuova iniziativa “Note” che il Teatro Modus in stretta sinergia con il giornalista Enrico de Angelis dedica all’universo della canzone d’autore con il patrocinio del Comune di Verona, Assessorato alla Cultura. Da alcuni anni il giornalista Enrico de Angelis conduce un’opera di valorizzazione delle risorse musicali di cui il nostro territorio è ricco, soprattutto riguardo al parco di eccellenti voci femminili e di straordinari strumentisti che Verona può vantare.
Accogliendo disinteressatamente le proposte di queste cantanti e di questi musicisti, ha progettato numerosi spettacoli nel campo di suo maggior interesse, la canzone d’autore, divulgando dal palco la materia con la sua stessa voce, in sinergia con le voci e gli strumenti che contemporaneamente la esemplificano dal vivo.
Questa rassegna di 11 mercoledì che il Modus propone vuole essere una sorta di riepilogo rappresentativo di tali esperienze, spaziando dai classici cantautori italiani agli straordinari esperimenti di poesia e letteratura messe in musica, dalla canzone francese alla bossa nova, dalle prove più riuscite di canzoni straniere portate in italiano alla rievocazione di passaggi storici fondamentali, fino a toccare specifici contenuti tematici come l’ecologia e l’antimilitarismo, il tutto sempre riproposto attraverso la visuale e la sensibilità femminile delle 11 cantanti, una per ciascuno degli spettacoli.
Inaugura il Percorso mercoledì 25 ottobre “Alle sorgenti della canzone d’autore”, con voce e chitarra di Veronica Marchi. Una scelta dai repertori di Domenico Modugno, Piero Ciampi, Luigi Tenco, Sergio Endrigo e Fabrizio De André, cinque fra quei primi cantautori italiani tra anni ’50 e ’60 che finalmente cantavano la realtà, senza retorica, senza luoghi comuni, con il linguaggio colloquiale della quotidianità. Si prosegue mercoledì 15 novembre con “Non solo per bambini” con Silvia Manfrini, ovvero le canzoni su testi del grande Gianni Rodari, scelte fra centinaia frutto di una meticolosa ricerca che va al di là delle pur bellissime trasposizioni di Sergio Endrigo o Virgilio Savona e ci fa scoprire molti altri esperimenti di stile eterogeneo che non hanno saputo resistere al fascino delle poesie e filastrocche del geniale favolista e educatore.
Mercoledì 29 novembre è in scena Laura Facci con “Coltivo una rosa bianca”, riduzione scenica di un libro di de Angelis su antimilitarismo e nonviolenza nei cinque cantautori, di diverse generazioni, che in misura più cospicua e continuativa – e in modo diversi – hanno trattato questo tema purtroppo così attuale: Luigi Tenco, Fabrizio De André, Enzo Jannacci, Sergio Endrigo, Edoardo Bennato e Caparezza.
Mercoledì 13 dicembre Grazia De Marchi è protagonista con “Non più il rombo del cannone”: nel centenario della nascita di Italo Calvino si propone praticamente l’intera produzione di testi per canzoni scritti dal grande scrittore e musicati da grandi raffinati compositori: uno spaccato di verità, sia essa realistica come favolistica, che appare ancora di sconcertante attualità, soprattutto per i suoi risvolti di valore civile. Per le altre date si ripartirà da mercoledì 17 gennaio con Giuliana Bergamaschi e poi via fino a metà aprile.