Ambiente, Verona migliora ma smog e rifiuti sono critici La nostra città passa dall’83° al 70° posto su 105 ed è la penultima del Veneto . Male Pm10, Pm2,5 e Ozono e la raccolta differenziata non decolla

Verona guadagna 13 posizioni rispetto al 2022, ma il suo ecosistema urbano, secondo la classifica di Legambiente, Ambiente Italia e Sole24Ore presenta sempre alcune criticità storiche. Per esempio per la raccolta rifiuti e la pessima qualità dell’aria. Altre note invece sono positive. Ma comunque Verona si piazza sotto la metà della classifica, 70ma su 105 province ed è la penultima in Veneto, peggio di noi solo Rovigo, al 71° posto.La ricerca passa in rassegna 19 parametri per 5 macroaree: aria, acqua, rifiuti, mobilità e ambiente.Per quanto riguarda l’ambiente, Verona si piazza bene, al quarto posto, per l’utilizzo di energia solare da parte della pubblica amministrazione e impianti sugli edifici pubblici; è in trentesima posizione per presenza di alberi e 47ma per verde totale, mentre per le isole pedonali è in 69ma posizione: si può migliorare. Anche perché in un anno si sono persi 4 metri quadrati per abitante di suolo. Ma restando in tema di ambiente, è sulla qualità dell’aria che Verona  come tutta la pianura padana scivola in fondo alla classifica: per le Pm10 la città è al 96° posto su 105 posizioni, 73ma per le Pm2,5 e 87ma per l’ozono (sono raddoppiati da 53 a 101 i giorni di superamento dei limiti). Quest’anno, per esempio, sono stati superati abbondantemente i 35 giorni consentiti dalla legge per il superamento dei parametri e siamo finiti in allerta arancione varie volte, anche se poi i controlli sulle auto circolanti sono stati molto blandi.A proposito di mobilità, buone notizie per il trasporto pubblico perché per passeggeri trasportati Verona è all’ottavo posto e per l’offerta è all’11mo, quindi tra le prime d’Italia. Aumenta di poco il numero di viaggi/anno per abitante sul trasporto Pubblico Locale; calano del 5% gli incidenti stradali. Diverso invece il discorso per il consumo di acqua che resta sempre una macchia nera storica: per consumi idrici domestici scivoliamo in 75ma posizione e per dispersione idrica siamo al 53° posto. Male, ma si sapeva, la raccolta differenziata dei rifiuti che segna il passo e ci porta all’83° posto. Qui si perdono 6 posizioni e Verona resta lontanissima dagli obiettivi regionali al 2030 (84% di RD), e in forte ritardo sugli obiettivi di legge del 2012 (65% a 9 anni fa), la raccolta differenziata a Verona riesce a peggiorare. “Le esperienze dalle città vicine”, dice Legambiente Verona, “ci riportano percentuali che superano l’80% e Verona è ancora fanalino di coda in Veneto. Fare meglio è possibile, oltre che un dovere”. La classifica vede in testa Trento seguita da Mantova e Pordenone, poi Treviso, Reggio Emilia e La Spezia. Nel rimescolamento delle prime 10 il Nord-Est del Paese mantiene comunque la leadership: non solo per Trento, che l’anno scorso era seconda e ora riprende il primo posto, ma anche per la terza e la quarta prestazione globale, che sono rispettivamente di Pordenone e Treviso. Mantova, alla piazza d’onore, guadagna otto posizioni.