Api: annata ok, ma problemi di clima Il miele prodotto in Italia non ammette coltivazioni Ogm, a differenza della Cina

Con la pandemia vola il consumo di miele con gli acquisti degli italiani che aumentano del 44% spinti dalla voglia di garantirsi cibi importanti per la salute ma anche dal maggior tempo trascorso in casa nella preparazione di dolci e tisane. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti divulgata in occasione della giornata mondiale delle api istituita dall’Onu, che si festeggia a livello planetario, sulla base dei dati Nielsen sulle vendite nella Grande distribuzione organizzata nel periodo compreso tra lunedì 17 febbraio e domenica 3 maggio. Dopo un anno negativo, l’anticipo delle fioriture primaverili hanno favorito l’uscita prematura dalle arnie ma gli sbalzi termici con le brine a marzo hanno condizionato l’attività delle api. Anche la produzione di miele locale, come in tutta Italia, subisce l’andamento climatico anomalo con una grave siccità che ha ridotto le fioriture specie del Tarassaco e stressato le api, secondo un monitoraggio di Coldiretti. “Sul territorio regionale e veronese gli apicoltori rilevano una situazione a macchia di leopardo – precisa Daniele Salvagno, presidente di Coldiretti Veneto e Verona – con una ripresa migliore rispetto all’annata precedente che è stata molto difficile”. Il miele prodotto sul territorio nazionale dove non sono ammesse coltivazioni OGM, a differenza di quanto avviene in Cina, è riconoscibile attraverso l’etichettatura di origine obbligatoria fortemente sostenuta da Coldiretti.