Arduini, una passione condivisa Un’azienda vinicola che ha saputo crescere e innovarsi nel corso delle generazioni

Dalle radici familiari, alla passione condivisa: la storia di successo di Luciano Arduini, un’azienda vinicola che ha saputo crescere e innovarsi nel corso delle generazioni. Il presente? Due linee di produzione, un’unica storia. Da un lato, la freschezza e l’eleganza della tradizione, dall’altro l’intensità e la complessità della nuova generazione. L’azienda è gestita un team familiare che porta avanti la tradizione e l’eccellenza di Luciano Arduini, con passione e umiltà. A raccontarcelo è Sofia Arduini, Responsabile Vendite e Marketing.

Come è nata l’azienda? La cantina Luciano Arduini prende vita negli anni ‘40 grazie al bisnonno Gabriele e alla sua attività di produzione di vino sfuso e frutticoltura a Canal di Marano di Valpolicella. Con il passaggio di proprietà a Battista e l’acquisizione dei preziosi terreni vitati di Villa Banda Amistà a Corrubbio di San Pietro in Cariano, la produzione si evolve, dando origine alle prime bottiglie e migliorando la qualità complessiva. Ma il vero salto innovativo avviene con papà Luciano, che costruisce una moderna cantina con l’aiuto di mamma Silvana e mio fratello Andrea, puntando sulla produzione di bottiglie e sull’espansione internazionale.

Nel presente, com’è strutturata l’azienda Luciano Arduini? Ad oggi nell’azienda Luciano Arduini, è proprio Andrea, enologo e agrotecnico, ad occuparsi di tutti i processi di produzione in cantina, mentre papà Luciano si prende cura dei vigneti, lavorando sodo ogni giorno nonostante la pensione. Anche io e mamma Silvana contribuiamo a gestire e far crescere l’azienda: mia mamma si occupa della parte amministrativa mentre io sono responsabile dell’accoglienza e delle vendite sul territorio nazionale.

Cosa è possibile trovare nei vostri vini? Proprio per poter soddisfare la grande varietà di clientela ma anche per riflettere nei vini il passaggio tra generazioni, sono presenti due linee di produzione: da una parte la freschezza e l’eleganza dei vini della linea Tradizionale, promossi da nonno Battista e papà Luciano e dall’altra la complessità e l’intensità dei vini della linea Selezione, introdotti da Andrea per rappresentare la nuova generazione e soprattutto la sua idea di vino.

Quali sono gli elementi che vi contraddistinguono? Il nostro amore per la terra, per la viticoltura e per la creazione dei nostri vini in cui crediamo da generazioni, con orgoglio. È questo ciò che vogliamo trasmettere a chi entra in contatto con noi, facendolo assaporare nei vini che produciamo.

Qual è il vino maggiormente rappresentativo della vostra azienda? “El Ciano” IGT Rosso Veronese è sicuramente il vino che ci rappresenta, soprattutto, per la sua storia. Tutto ebbe inizio negli anni ‘90, quando, su consiglio di un fidato vivaista, papà Luciano piantò una certa quantità di Oseleta nei suoi terreni, con l’obiettivo di produrre un vino caratterizzato da una certa struttura e trama tannica. Dopo svariati tentativi, i risultati ottenuti furono solo deludenti. Con l’arrivo di Andrea in azienda, grazie ai suoi studi, la tanto desiderata idea di questo vino inizia a farsi sempre più concreta: con l’aiuto di un consulente esterno e nascondendo l’intero processo di produzione al papà, Andrea riuscì a creare un vino di grande struttura, tannicità e complessità, basato sull’uvaggio di Oseleta e Corvina, al quale diede il nome di “El Ciano”. Un nome così importante in onore di papà Luciano, ma anche un salto fondamentale per Andrea che caratterizza la sua entrata definitiva in cantina: il momento preciso e soprattutto il gesto con cui conquistò finalmente la totale fiducia del papà, il quale iniziò ad affidargli la gestione della cantina.

Stefania Tessari